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Studio Ue, pensionate più a rischio di povertà degli uomini

Anche con reversibilità hanno pensioni più basse del 40%

Redazione Ansa

BRUXELLES - Tra gli anziani (over 65), le donne sono più a rischio povertà degli uomini. Lo afferma un'analisi della Commissione, che spiega il fenomeno con le differenze di salario che esistono tra uomini e donne fin dal primo giorno di lavoro.

 

La ricerca sottolinea che il rischio di povertà è più alto tra chi ha meno di 65 anni che tra gli anziani. Ma nonostante essi siano meglio protetti dall'indigenza, in Ue ci sono profonde differenza tra uomini e donne. Per le donne, il rischio di povertà ed esclusione sociale è "profondamente più elevato" secondo la Commissione: il 4% in più per la fascia tra 65 e 74 anni, e il 6% in più per quella sopra i 75.

 

Secondo la ricerca della Direzione generale Occupazione, la pensione media percepita da una donna è più bassa di quella di un uomo, spesso in modo sostanziale: nel 2012, in media era il 60% di quella degli uomini. Un calcolo che comprende già anche le pensioni di reversibilità. La differenza nelle pensioni riflette quella in remunerazioni, ore di lavoro e durata della vita lavorativa. Differenze che, spiega la Commissione, possono avere radici nei livelli di istruzione e nelle diverse forme di discriminazione di genere. Ad esempio, le attività di mantenimento della casa e dei figli o dei genitori anziani, ricadono per la maggior parte sulle donne, che quindi conoscono maggiori interruzioni della vita lavorativa o part-time rispetto agli uomini.

 

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