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Ue, rimpatriare non profughi. Alfano, così Salvini sconfitto

Gb: tolleranza zero. Francia, guardie frontiera Frontex

Redazione Ansa

LUSSEMBURGO - "Schengen, il controllo delle frontiere esterne, l'immigrazione in generale e i ritorni fanno parte di un unico pacchetto, quindi bisogna cominciare a lavorarci". Così il ministro degli esteri del Lussemburgo Jean Asselborn, che presiede il Consiglio Ue affari interni dedicato alla crisi dei migranti in corso a Lussemburgo. I rimpatri, ha aggiunto, "sono stati accettati da tutti i paesi", quindi ora "bisogna fare molto nei prossimi mesi, soprattutto nel quadro della conferenza della Valletta, e lavorare con i paesi d'origine perché si concretizzino".

 

A margine del Consiglio, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, ha sottolineato che l'aereo con i primi profughi ricollocati che parte domani dall'Italia per la Svezia "è il simbolo della sconfitta di tutti quelli che credevano che l'Ue non avrebbe fatto passi avanti. Ogni passo avanti dell'Europa è un passo indietro di gente come Salvini che punta tutto sulla sconfitta dell'Italia".

 

Al suo arrivo a Lussemburgo Theresa May, segretario di stato britannico per gli Affari interni, ha chiesto il rimpatrio dei migranti economici nei loro Paesi d'origine e "tolleranza zero per chi abusa del nostro sistema di asilo. Sui rimpatri vogliamo che l'Europa faccia di più. Siamo pronti a dare il nostro sostegno".

 

Per il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve "quello che facciamo per gli hotspot deve essere rafforzato con una politica dei ritorni, negoziata dall'Ue con i Paesi di origine, e qui bisogna accelerare perché la sostenibilità degli hotspot dipende dalle convenzioni sui rimpatri". Inoltre, Cazeneuve ha proposto al consiglio Ue un'iniziativa in due fasi per arrivare a guardie di frontiera europee sotto responsabilità diretta di Frontex.

 

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