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Intesa a Ecofin per scambio informazioni su tax ruling

Trovato accordo politico. Padoan, poste basi recupero evasione

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan

Redazione Ansa

LUSSEMBURGO - L'Ecofin ha raggiunto un accordo politico sullo scambio automatico di informazioni sui tax ruling. Lo ha annunciato la presidenza al termine della riunione. Il compromesso è stato raggiunto grazie ad alcuni emendamenti, tra cui l'esenzione per le Pmi, tranne quelle che si occupano di investimenti e attività finanziarie. In base all'accordo, gli Stati membri dovranno scambiarsi automaticamente informazioni sugli accordi fiscali che stringono con le aziende, e sulle condizioni che devono rispettare per il trasferimento di beni e servizi all'interno di uno stesso gruppo. Questo per evitare che una società eluda il fisco attraverso il trasferimento di profitti da una filiale all'altra in diversi Stati.

 

Gli Stati che ricevono le informazioni potranno chiedere anche approfondimenti. La Commissione creerà una 'directory' centrale dove le informazioni scambiate vengono conservate, accessibile a tutti gli Stati. Grazie alle nuove regole che entreranno in vigore il primo gennaio 2017, quando uno Stato stringerà un tax ruling con un'azienda, gli altri Stati interessati potranno monitorare la situazione e il possibile impatto sul loro fisco.

 

Le norme sono retroattive di cinque anni, quindi gli Stati dovranno scambiarsi informazioni sulle pratiche strette o rinnovate negli ultimi cinque anni. Gli Stati potranno esentare dallo scambio le pmi con un fatturato annuale sotto i 40 milioni di euro, ma non se esse si occupano di attività d'investimento o finanziarie.

 

Con l'accordo di oggi sullo scambio automatico di informazioni sui tax rulings "ci sono le basi per un forte recupero di evasione, di lotta all'elusione", e si compie "un ulteriore passo avanti per la trasparenza in Europa": lo ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin. Il ministro si è detto soddisfatto perché il risultato di oggi è anche frutto della spinta che Italia, Francia e Germania avevano cercato di dare alla lotta all'evasione, con una lettera comune inviata alla presidenza di turno dell'Ue qualche mese fa.


Padoan ha spiegato che l'accordo di oggi prevede una retroattività di cinque anni, che consente di andare "indietro nel tempo per recuperare i tax rulings e allargare la platea oggetto dello scambio di informazioni". Il ministro ha poi promesso che nell'ambito della retroattività "faremo il possibile per recuperare tutto il recuperabile dalla maggiore trasparenza". Inoltre, "si introduce una soglia per le pmi sotto alla quale non sono prese in considerazione perché non sono rilevanti". La soglia è 40milioni di euro di fatturato all'anno.

 

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