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Niente animali clonati a tavola, è scontro in Ue

Eurodeputati vogliono bando totale, Commissione difende limiti

Redazione Ansa

BRUXELLES, 08 SET - I consumatori europei non devono rischiare di ritrovarsi nel piatto alimenti provenienti da un animale clonato o dai suoi discendenti, sia che arrivino dall'Ue che da Paesi terzi. Questo il succo della proposta approvata oggi a grande maggioranza dall'Europarlamento, che promette un serrato scontro con le posizioni difensive della Commissione europea, decisa invece a limitare il bando ai soli animali clonati di cinque specie (bovina, suina, ovina, caprina ed equina), più all'import di animali clonati vivi dai Paesi terzi.

"Noi siamo a favore della ricerca, ma non vogliamo che i cittadini vengano usati come cavie" ha attaccato Giulia Moi (M5S), co-relatrice del testo in commissione agricoltura, che ha sottolineato come così dia voce "all'80% degli europei" secondo un sondaggio Eurobarometro. La stessa Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) "non ha dati sufficienti per certificare la sicurezza al 100% degli animali clonati che diventano cibo e dei loro discendenti" ha spiegato Moi. "Noi non pensiamo che la clonazione sia necessaria" ha rincarato la co-relatrice per la commissione Ambiente, Renate Sommer (Ppe), che si dice pronta anche ad una battaglia di fronte all'Organizzazione mondiale per il commercio. Secondo Sommer il tasso di mortalità di questa tecnica "rimane elevato" e molti animali muoiono in breve tempo, "dolorosamente". La reazione della Commissione europea è stata decisamente fredda e ha messo in discussione senza mezzi termini la stessa base legale delle modifiche al suo testo da parte dell'Europarlamento. Gli emendamenti approvati sono "giuridicamente impossibili o sproporzionati" e di fatto "snaturano la nostra proposta" ha detto il commissario europeo alla Salute, Vytenis Andriukaitis, di fronte alla plenaria di Strasburgo.

Andriukaitis ha espresso "riserve" sul fatto che un bando totale sia giustificato solo da "ragioni etiche" e il sistema di tracciabilità necessario con le nuove regole sarebbe "oneroso" e non farebbe altro che aumentare i prezzi dei prodotti per i consumatori. "Dobbiamo cercare il compromesso" ha concluso Andriukaitis, in vista dei negoziati che si apriranno nelle prossime settimane, con le co-relatrici del Parlamento europeo e il Consiglio Ue. Moi e Sommer saranno forti di una maggioranza trasversale all'Assemblea di Strasburgo. Entusiasta è il leader storico dei verdi, José Bové, secondo cui "il fatto che una tecnica sia disponibile non significa che la si debba usare in maniera cieca". Entusiasti anche i socialisti francesi, pronti a difendere "la salute umana, l'ambiente, il benessere degli animali e il patrimonio di diversità genetica".(ANSA)

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