(ANSA) - BRUXELLES, 01 SET - L'Unione europea deve ancora
sterzare in direzione decisa verso un reale sviluppo
sostenibile, con cinque indicatori su dieci in territorio
negativo, quello della povertà in primis. Meglio invece per la
riduzione delle emissioni dei gas serra e dello sfruttamento
delle risorse, per un consumo e una produzione più sostenibile.
É quanto emerge dalla fotografia scattata da Eurostat, secondo
cui a lungo termine il dato di una persona su quattro a rischio
povertà registrato nel 2013 nell'Ue, senza cambi di rotta in
futuro, non potrà che peggiorare.
Prospettive nere Eurostat le registra anche sul fronte degli
aiuti allo sviluppo, intesi come fetta del reddito nazionale
speso dall'Ue nel resto del Pianeta, anche se gli europei
rimangono comunque i primi donatori al mondo. Piuttosto in
chiaroscuro poi il bilancio per aspettativa di vita e salute
pubblica, ma anche per il Pil reale pro capite (salito del 13%
fra 2000 e 2014), mentre il giudizio è positivo per quanto
riguarda l'utilizzo delle risorse e il tasso di occupazione dei
lavoratori più anziani, con l'obiettivo del 50% di occupati
toccato nel 2013. Bene anche le emissioni di gas serra, con il
superamento del target del 20% fissato per il 2020, il consumo
di energia primaria e il consumo di energia nel settore dei
trasporti, che sarà più favorevole a breve termine. (ANSA).
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Ue: cresce rischio povertà, non decolla sviluppo sostenibile
Eurostat fa punto su indicatori, bene su uso risorse e gas serra