(ANSA) - BRUXELLES, 1 SET - Bruxelles studia una proposta
legislativa per un meccanismo permanente di ricollocamenti per i
profughi, per quote, su scala europea, che dovrebbe di fatto
segnare il superamento del regolamento di Dublino, da far
arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri degli Interni Ue
del 14 settembre. Ma lo scontro è nell'aria. Slovacchia e
Repubblica Ceca sono al lavoro per rafforzare il fronte del no a
qualsiasi ipotesi di sistema per quote, e guardano alla riunione
di venerdì del gruppo 'Visegrad 4', con Polonia e Ungheria, come
ad un'occasione per mettere a punto una strategia.
Intanto la missione navale contro i trafficanti di esseri
umani nel Mediterraneo EuNavFor Med è pronta per passare alla
cosiddetta 'fase 2', in cui è prevista la "caccia" ai
trafficanti in acque internazionali. L'ok potrebbe arrivare già
tra giovedì e sabato, al Consiglio dei ministri della Difesa e
degli esteri, a Lussemburgo.
Angela Merkel, con l'iniziativa di sospendere il regolamento
di Dublino per i profughi siriani è "precursore" della strada
che Juncker vuole percorrere, spiega la portavoce della
Commissione Ue Natasha Bertaud, difendendo "il grande atto di
solidarietà" di Berlino da chi, come il vicepremier magiaro
Janos Lazar attribuisce alla cancelliera la responsabilità del
"caos e i disordini alla stazione Keleti di Budapest" e alle
migliaia di migranti che premono per entrare senza registrazioni
alle frontiere, al grido di "freedom! Germania!".
La cancelliera chiarisce però: le regole di Dublino in Europa
valgono ancora, quindi i migranti devono essere identificati nel
primo Paese di ingresso, anche se la Germania di fatto rinuncerà
a mandare indietro i siriani che arriveranno nel Paese.
Non a caso la Commissione Ue richiama al rispetto delle regole
del Sistema comune di asilo esistente (di cui Dublino e Eurodac
sono parte), e lo fa con una raffica di lettere ammininistrative
alla volta delle capitali, "ultimo avvertimento prima di aprire
le procedure di infrazione", che andrebbero ad aggiungersi alle
32 già in corso. Tra i destinatari c'è Roma, per le mancanze
nella raccolta delle impronte digitali: su 92mila persone che
hanno attraversato illegalmente le frontiere nei primi sette
mesi del 2015, ne sono state identificate solo 29.881.
E un invito a Italia e Grecia "a realizzare velocemente i
centri di registrazione", gli hotspot, arriva anche dal premier
spagnolo Mariano Rajoy, che a Berlino, in una conferenza stampa
con Angela Merkel ha aperto al meccanismo delle quote, purché ci
sia una revisione dei parametri.
Anche per il futuro, la strada maestra resterà quella della
solidarietà, ma assieme al principio della responsabilità, e
quindi con maggiori controlli e un'accelerazione sui rimpatri
dei migranti economici, anche grazie ad una lista Ue dei Paesi
di origine sicuri.
Intanto, mentre la Bulgaria conclude la sua barriera di filo
spinato con la Turchia e Budapest invia 3500 militari alla
frontiera, anche il premier ceco Bohuslav Sobotka annuncia di
essere pronto ad inviare l'esercito a proteggere la frontiera".
Giovedì il premier Viktor Orban sarà a Bruxelles per vedere
Juncker. Non è escluso che al leader ungherese venga offerta la
possibilità di beneficiare di uno schema per i ricollocamenti,
come avviene con Italia e Grecia. E venerdì il presidente della
Commissione Ue incontrerà anche il vice cancelliere austriaco
Reinhold Mitterlehner: lunedì 3.650 migranti sono arrivati a
Vienna in treno, nel più grande afflusso in un solo giorno, nel
Paese, nel 2015.(ANSA).
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Bruxelles vuole riforma asilo. Paesi est dicono no
EuNavFor Med pronta a fase 2. Italia richiamata su registrazioni