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Varoufakis, un partito europeo che salvi 'primavera greca'

Tsipras come Sisifo; Grecia 'laboratorio', poi Italia e Spagna

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 28 AGO - Yanis Varoufakis non molla la politica, anzi rilancia annunciando un suo partito paneuropeo.

E' noto che non si candiderà alle prossime elezioni greche.

Spiega che non crede più né a Syriza, né al suo leader Alexis Tsipras. Tuttavia non si ritira a vita privata ma annuncia la creazione di un "network" europeo che a un certo punto si evolverà in un partito sempre europeo "anti-austerità", con l'obbiettivo principale di salvare la "primavera greca schiacciata dalle banche dopo il voto del popolo greco al referendum". "I partiti nazionali che formano alleanze fragili all'interno di un'Europa che funziona come un blocco macroeconomico sono un modello che non funziona più. Ora serve un modello a rete". Parlando alla radio australiana Abc, il controverso ex-ministro delle Finanze greco, paragona Tsipras al mito greco di Sisifo, che "continua a spingere la stessa roccia dell'austerità su per la collina, contro le leggi dell'economia e contro principi etici molto profondi. Non credo - aggiunge - che lo stesso Tsipras creda davvero di poter tirare fuori da questo memorandum d'intesa 'austero' qualcosa di più che un risultato di 'facciata', non credo che sia un programma economico e politico che anche lui ritenga realizzabile". Poi però attacca il premier greco, anche sul piano personale: "Ha permesso al suo ego di avere la meglio su di lui. Ha preso la decisione consapevole di diventare il nuovo De Gaulle o Mitterrand. Il mio lavoro in politica - chiarisce - non è quello di sostenere me stesso, come nessun altro particolare compagno, amico o collega". Tornando alla situazione economica, secondo Varoufakis, con la persistente crisi dell'Eurozona "la Grecia è stata come un laboratorio in cui sperimentare inefficienti politiche economiche, controproducenti e contrarie ai principi umanitari, prima di esportarle in altre Nazioni come la Spagna, l'Italia e la Francia". Quindi respinge con fermezza l'accusa di tradimento, di aver pensato a una valuta alternativa in un momento in cui era vicina la Grexit: "Mi piacerebbe che qualcuno portasse avanti queste accuse per potermi difendere. Ma non c'è niente di vero, solo propaganda contro di me. La verità è che i poteri forti, quelli che stanno dietro la troika, detestavano quella che io chiamo la 'primavera di Atene', ciò che abbiamo fatto tra gennaio e giugno, cioè - conclude - restituire ai greci e agli europei il loro sorriso, la loro fiducia, il senso che la democrazia può cambiare le cose". (ANSA).

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