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Cgil, italiani poca fiducia in Ue; ma più di 1 su 2 vuole euro

Ricerca dimostra europeismo basato più su razionalità

Cgil, italiani poca fiducia in Ue; ma più di 1 su 2 vuole euro

Redazione Ansa

ROMA - Più di un italiano su due non ha dubbi sul fatto che occorra restare nell'euro mostrando così un 'europeismo' più basato su razionalità e convenienza che radicato nella profonda convinzione emotiva e politica. E infatti più o meno nella stessa percentuale gli italiani mostrano sfiducia nei confronti delle istituzioni. Sono questi alcuni dei risultati che emergono da una ricerca della Cgil presentata questa mattina a Ventotene, nel corso dell'iniziativa organizzata dalla Cgil nazionale, dalla Cgil di Roma e del Lazio e di Frosinone e Latina, dal titolo 'Per l'Europa. Ripartiamo dal Manifesto di Ventotene', La ricerca è stata realizzata dall'Istituto Tecnè e testa il grado di fiducia degli italiani sulle istituzioni nazionali ed europee.

Se il rapporto mostra che la fiducia nelle istituzioni nazionali è stabilmente bassissima (86,1% dice di non aver fiducia) è anche vero che il è decisamente alto anche il livello di fiducia nelle istituzioni Ue: 67,6%. E l'immagine che evoca l'Europa nei connazionali resta per più della metà (55%) negativa. Ma gli italiani pensano anche che per l'Italia far parte dell'Unione Europea sia un vantaggio (47,6%) anche se l'Italia, nell'83% dei casi, non ha una gran influenza in Europa. Ma far parte dell'Unione Europea rende l'Italia un paese più stabile? No per il 66,5% degli intervistati. E la ricerca dimostra ancora che comunque l'immagine dell'Europa non è particolarmente positiva nel Belpaese. Ma gli italiani si ricompattano a una domanda precisa: cosa deve fare l'Italia restare o uscire dall'Ue? Per il 69,4% deve chiaramente rimanere. E il 67,1% mai lascerebbe l'euro.

 

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