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Ue-Italia: una comunicazione controversa ma indispensabile

Convegno Ansa. Gozi, Tajani e Sassoli chiedono più attenzione

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi

Redazione Ansa

BRUXELLES - Quanto è difficile far capire che le scelte delle istituzioni europee incidono sempre di più sulla vita quotidiana delle famiglie e delle imprese italiane. Pensiamo solo all'emergenza immigrazione e alla drammatica situazione greca. Troppo spesso l'Europa è infatti percepita come una 'matrigna' cattiva, una realtà lontana, spesso cinica, capace solo di 'dare i compiti' ma non di ascoltare e dare risposte ai problemi concreti. E non un luogo dove far valere i propri bisogni nel contesto comunitario. E nello sforzo di ridurre questa distanza, questa incomunicabilità tra Roma e Bruxelles, l'informazione gioca un ruolo cruciale. E' attorno a questo tema che si sono confrontati per oltre due ore e mezza esponenti del governo, europarlamentari, presidenti di regioni, leader del mondo dell'impresa, alla tavola rotonda organizzata dall'ANSA dal titolo 'Comunicare l'Italia in Europa, l'Europa in Italia'.

 

Hanno partecipato il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, i due vicepresidenti dell'Europarlamento Antonio Tajani (Fi) e David Sassoli (Pd), l'ambasciatore Stefano Sannino, il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, quello della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, la vicepresidente di Confindustria Lisa Ferrarini, il vicepresidente di Telecom Luigi Gambardella e il vicepresidente di Enel Simone Mori. Tra il pubblico numerosi europarlamentari di tutti i gruppi, dal Pd al Ncd, dal M5s alla Lista Tsipras. Un appuntamento durante il quale diversi relatori hanno sottolineato il lavoro della redazione dell'ANSA di Bruxelles, spesso la sola a seguire l'attività delle istituzioni Ue, passo dopo passo, ogni giorno. Ed espresso il loro sostegno all'Agenzia affinché possa continuare a essere un punto di riferimento per l'informazione dall'Europa e non solo.

 

Federica Mogherini, vicepresidente della Commissione Ue, in un messaggio inviato al convegno ha sottolineato quanto "il combinato disposto di un'oggettiva complessità degli ingranaggi europei, decisioni dettate ancora troppo spesso da interessi nazionali e un'informazione superficiale stia logorando anche in Italia l'immagine di un'Unione europea come spazio di pace, solidarietà e rispetto dei diritti". Quindi, ha espresso apprezzamento per il lavoro "puntuale e preciso" dell'ANSA, osservando che non solo "descrive ma spesso determina l'agenda politica". In Italia, come in Europa. Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei, ha lamentato la "pessima comunicazione" che è emersa sui giornali italiani sul tema dell'immigrazione.

 

"Nel momento in cui per la prima volta l'Ue si faceva carico dell'accoglienza, discuteva sul superamento di Dublino, sui nostri giornali - ha attaccato Gozi - passava il messaggio di un'Europa egoista, che lasciava sola l'Italia. Una situazione paradossale. Una comunicazione perfetta per far crollare l'entusiasmo di chi crede ancora nelle potenziali dell'Unione e aiutare chi punta sulla disgregazione". Critici anche i due vicepresidenti dell'Europarlamento, ambedue ex giornalisti, Antonio Tajani (Fi) e David Sassoli (Pd). "Spesso si confonde un'istituzione europea con un'altra. E si finisce - ha rilevato Sassoli - per accusare indistintamente Bruxelles di ogni male. Si dà libero sfogo alle passioni e ai rancori, ma poco alle opportunità che l'Europa offre a tutti noi, che ne siamo parte".

 

"Tranne rare eccezioni - ha lamentato Tajani - tra cui il Sole 24 ore e l'ANSA, i giornali italiani non parlano di Europa. Non usano la loro forza per difendere gli interessi nazionali, nove volte su dieci sono assenti nel momento in cui c'è da far sentire il proprio punto di vista. Insieme alla stampa, anche la politica deve fare un mea culpa per non essere capace, qui a Bruxelles, di fare squadra".

 

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