(ANSA) - BRUXELLES, 28 MAG - Sarà a Catania la base regionale
operativa di Frontex, e ricadrà sotto l'autorità del comando
nazionale di Triton, la cui sede centrale di coordinamento è a
Pratica di Mare. Esperti dell'agenzia Ue hanno già fatto un
sopralluogo in un locale messo a disposizione dalle autorità
italiane, trovandolo idoneo, e si punta a partire con
l'iniziativa "nel più breve tempo possibile". L'ipotesi è tra
due settimane. La sede potrebbe cambiare dopo la pausa estiva,
ma resterà comunque nella città siciliana.
Per il sindaco Enzo Bianco la decisione "rappresenta un passo
decisivo per far operare al meglio l'Agenzia", mentre per il
parlamentare di Sel Erasmo Palazzotto, segretario della
Commissione di inchiesta sul Sistema di Accoglienza è "un vero e
proprio commissariamento dell'Italia sulle identificazioni". E
se secondo l'eurodeputata di S&D, Caterina Chinnici "è segno di
un cambiamento di rotta", per M5S è "solo fumo negli occhi".
A parlare del "ruolo" di questa "cellula" regionale all'ANSA,
è il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri. La base
regionale - spiega - costituisce un progetto pilota, che potrà
essere replicato anche in altri Stati membri, e riguarda i
cosiddetti "hotspot" i centri proposti dalla Commissione Ue
nella sua Agenda per l'immigrazione.
L'idea è di mettere a punto un "sistema in cui il porto di
sbarco è vicino al centro di prima accoglienza, dove i migranti
saranno intervistati ed ospitati" per un breve periodo - si
parla di giorni - prima di essere trasferiti.
I porti, secondo fonti europee, dovrebbero essere cinque,
tutti in Sicilia: Pozzallo, Porto Empedocle, Catania, Augusta e
Lampedusa.
Il "valore aggiunto" sarà la partecipazione degli ufficiali di
collegamento di altre Agenzie Ue come quella per l'Asilo (Easo),
Europol e Eurojust, "assieme alle autorità nazionali che hanno
la responsabilità" per "rispondere ai bisogni" dell'accoglienza
immediata, "in prima linea, sui casi individuali".
Quello che interessa è accelerare l'accesso all'asilo per chi
ha bisogno di protezione, ma anche le procedure per identificare
i migranti irregolari da rimpatriare".
Punto cruciale anche il fotosegnalamento e la raccolta delle
impronte digitali. Roma è stata più volte accusata dai partner
Ue di non fare abbastanza e la proposta legislativa per una
ridistribuzione intra-Ue dei richiedenti asilo presentata ieri
dall'esecutivo comunitario, fa un chiaro richiamo al rispetto
degli obblighi, ponendoli come una condizione. Ma, osserva
Leggeri "quello delle impronte digitali è un problema comune a
molti Stati membri. Nelle prossime settimane e mesi, in
collaborazione con la Commissione Ue, miglioreremo questa
procedura di pre-rimpatrio. Sarà utile all'Italia, ma anche a
altri Paesi".
Tra l'altro Frontex, che sta assumendo personale con profilo
specializzato conta, nel medio periodo, di inviare una serie di
ufficiali di collegamento nei Paesi Terzi, come avviene ora con
la Turchia, proprio per agevolare i ritorni in patria.
"La ragione per la quale ho fatto questa proposta all'Italia -
evidenzia Leggeri - sta nel bisogno di avere, a livello locale,
ufficiali in grado di coordinare e mettere a punto le dimensioni
tecniche e logistiche del lavoro per le 'attività di seconda
linea', quelle condotte cioè dagli intervistatori sul campo
(screeners e debriefers)", che possono individuare migranti con
informazioni di intelligence importanti per Europol (impegnata
nell'operazione contro i trafficanti Jot Mare) o chiedere
l'intervento di Easo per i soggetti vulnerabili.
Intanto l'Agenzia Ue, che ha esteso la sua area operativa a 80
chilometri dalla costa libica (ed entrerà nelle acque del Paese
solo su richiesta di intervento per operazioni di soccorso e
salvataggio) si interfaccerà anche con la missione EunavFor Med,
sebbene Triton sia una missione civile, e quindi di natura
diversa. (ANSA).
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Immigrazione: base operativa Frontex apre a Catania
Leggeri, ospiterà specialisti delle agenzie Ue per coordinamento