Rubriche

Barbara Spinelli lascia lista Altra Europa per Tsipras

Non voglio contribuire a ennesima atomizzazione sinistra

Barbara Spinelli in una foto d'archivio

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'europarlamentare Barbara Spinelli esce dalla lista l'Altra Europa con Tsipras, rimanendo come indipendente nel gruppo Sinistra Unitaria Europea-Ngl. E' quanto comunica in una nota, annunciando che in Italia non entrerà in nessun gruppo. "Non intendo contribuire in alcun modo - spiega - a un'ennesima atomizzazione della sinistra fondando o promuovendo un'ulteriore frazione politica. La mia attività sarà concentrata sulle attività parlamentari europee con attenzione particolare a quello che succede in Italia e in Grecia".

 

"Ho deciso di prendere le distanze da L'Altra Europa con Tsipras, nata in occasione delle ultime elezioni europee - scrive Spinelli - e di conseguenza il mio statuto di europarlamentare cambia: sarà quello di indipendente nel gruppo Sinistra Unitaria Europea-Ngl. In Italia non entrerò in nessun gruppo, se eccettuo la mia militanza nell'associazione Libertà e Giustizia. Non intendo contribuire in alcun modo a un'ennesima atomizzazione della sinistra, promuovendo o fondando un'ulteriore frazione politica. La mia attività - sottolinea - sarà dunque interamente concentrata sulle attività parlamentari europee, con un'attenzione particolare a quello che succede in Italia e in Grecia".

 

"L'Altra Europa nacque come progetto di superamento dei piccoli partiti di sinistra; come conquista di un elettorato deluso sia dal Pd e dal M5S sia dal voto stesso (astensionisti) - dunque un elettorato non esclusivamente "di sinistra" - e come elaborazione di nuove idee su un'Unione ecologicamente vigile, solidale, capace di metter fine alle politiche di austerità e ai nazionalismi xenofobi che esse hanno scatenato. Ritengo - conclude Spinelli - che L'Altra Europa non sia oggi all'altezza di quel progetto: è quanto ho sostenuto assieme a molti ex garanti e militanti della Lista, in una lettera aperta di dissenso indirizzata il 18 aprile a chi la dirige. In Europa, continuo a essere convinta che l'Unione e l'eurozona vinceranno o si perderanno politicamente - e democraticamente - a seconda di come sarà affrontata e regolata la "questione greca". Proseguirò le battaglie fatte in questo primo anno di legislatura in difesa dei diritti fondamentali, a cominciare dalla questione migranti. In Italia, continuerò a combattere le grandi intese, l'idea di un "Partito della Nazione", l'ortodossia delle riforme strutturali, la decostituzionalizzazione della nostra democrazia. Nelle prossime regionali appoggerò tutti coloro che sono davvero e sino in fondo impegnati in questa battaglia".

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it