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Xylella: ore cruciali per decisione Ue, esito incerto

Pressing Francia, 28 ancora divisi, petizione-appello Vendola

Xylella: ore cruciali per decisione Ue, esito incerto

Redazione Ansa

BRUXELLES - Ore decisive per l'emergenza Xylella a Bruxelles, dove dalle discussioni in corso degli esperti dei 28 dipenderà o meno il via libera alle misure straordinarie Ue per fermare il batterio killer degli ulivi. L'esito della partita è incerto, e molto dipenderà dal pressing della Francia, che teme per le sue viti, sugli altri paesi. "Vedremo i risultati, e se ci sarà una decisione verrà presa probabilmente domani", ha affermato il portavoce del commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis.

 

Dopo il nulla di fatto di marzo, anche la nuova riunione del Comitato per la salute delle piante rischia infatti di fare da una parte un nuovo buco nell'acqua, aumentando il rischio di misure unilaterali in Europa come quelle drastiche già adottate dalla Francia che bloccano l'importazione dalla Puglia di 102 specie di piante. E dall'altra di adottare rimedi "punitivi" contro cui si è espresso ancora oggi il governatore della Puglia Nichi Vendola, a cui è stata consegnata una petizione firmata da oltre 20mila persone che chiede prove scientifiche prima di abbattere gli alberi malati.

 

"Queste firme sono una prova di grande sensibilità per evitare che la lotta contro una malattia insidiosa per gli ulivi possa generare risposte che fanno male", ha dichiarato il presidente della Regione. Nei giorni scorsi Vendola aveva già evidenziato con Bruxelles le criticità delle misure sul tavolo europeo, tra cui l'estirpazione di ogni pianta ospite nel raggio di 100m dagli ulivi infetti e lo stop alle importazioni dai vivai pugliesi di tutte le piante ospiti, in particolare la vite. Anche gli altri nodi aperti restano sostanzialmente quelli di un mese fa, ovvero i dettagli del piano di eradicamento e contenimento della Xylella nel Salento e la maggiore o minore flessibilità delle misure nella zona Nord e in quella Sud, incluse le dimensioni (più o meno di 10 km) della zona cuscinetto.

 

Il nuovo parere dell'Efsa, infatti, secondo cui non ci sono prove che dimostrino essere i funghi la causa primaria del disseccamento rapido degli ulivi e non la Xylella, e le altre evidenze scientifiche finora prodotte in Italia, non sono sufficienti per aiutare a scioglierli. Se si arriverà al voto in seno al Comitato domani, per bloccare le misure della Commissione Ue serve una maggioranza qualificata. Se la Francia portasse dalla sua anche la Germania, oltre a Spagna, Grecia, Croazia e Portogallo già seriamente preoccupate dall'epidemia di Xylella, i giochi - in qualunque direzione - potrebbero essere fatti. "Mi aspetto che non ci siano decisioni punitive", ha sottolineato Vendola, "vorremmo evitare di subire scelte che aggravano la situazione".

 

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