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Mogherini martedì a NY, primo confronto con Onu

Per possibile mandato a operazioni 'difesa' Ue contro scafisti

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Europa è determinata a colpire i trafficanti di essere umani, portandoli davanti ai tribunali e distruggendo sistematicamente i loro mezzi "prima che siano usati", ovvero nei porti della Libia. Ma visto lo stallo nel negoziato tra le fazioni di Tobruk e Tripoli condotto dall' inviato delle Nazioni Unite Bernardino Leon per formare un governo di unità nazionale, per poter avviare qualsiasi missione Ue e "rispettare la legge internazionale", è indispensabile la copertura dell'Onu, come sottolinea anche l'ambasciata libica a Roma. Così martedì prossimo l'alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, volerà a New York per cominciare a tessere la tela per ottenere una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove non sarà facile convincere Russia e Cina a dire sì. Un lavoro diplomatico comunque cominciato già lunedì scorso coinvolgendo la Giordania, presidente di turno, e Francia e Gran Bretagna, ovvero i due membri permanenti europei del Consiglio di Sicurezza che dettero il via alla caduta di Gheddafi. Dettaglio ricordato ieri da Hollande: "Dobbiamo rimediare agli errori di ieri", con implicito attacco al predecessore Sarkozy.

Il passaggio all'Onu si potrebbe teoricamente bypassare se solo in Libia ci fosse "uno straccio di governo unitario", dicono i diplomatici europei. Una teorica richiesta di intervento del solo governo di Tobruk, che pure è l'unico (parzialmente) riconosciuto dalla comunità internazionale, non basterebbe: ignorare Tripoli significherebbe accettare implicitamente la divisione del paese.

I capi di stato e di governo nel vertice straordinario di ieri hanno discusso a lungo, racconta chi ha partecipato alla riunione, prima di dare a Mogherini il mandato di "cominciare immediatamente la preparazione di possibili operazioni di sicurezza e difesa" per "distruggere le reti" di quelli che Matteo Renzi ha definito "gli schiavisti del 21/o secolo". Ma la preparazione pratica delle possibili opzioni è stata avviata in realtà "già lunedì scorso", dopo il consiglio "jumbo" dei ministri degli esteri e degli interni che ha approvato i 10 punti dell'azione proposta attorno al tavolo.

I dettagli sono "top secret", ma le opzioni in gioco per distruggere i barconi in Libia sono essenzialmente due: blitz terrestri (con commando militari o forze speciali di polizia) o azioni dall'aria. Con i primi, evidentemente più rischiosi, sarebbe possibile pensare anche alla cattura dei pezzi grossi delle bande di trafficanti, di cui gli scafisti sono l'ultimo anello della catena. Con i secondi però si rischiano alti "danni collaterali".

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