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Padoan, Ue fatica, Europarlamento abbia voce più forte

Serve più equilibrio con Commissione e Consiglio

Pier Carlo Padoan

Redazione Ansa

ROMA - "Il Parlamento Ue deve avere una voce più forte e deve essere messa in atto una relazione più efficace" tra Parlamento, Consiglio e Commissione, "soprattutto in un momento in cui l'Ue fatica a identificare e mettere in campo una strategia economica di lungo periodo". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

 

Se le regole europee "si rivelano inadeguate ad affrontare circostanze eccezionali, il rispetto dell'efficienza ex ante può condurre a comportamenti controproducenti, fino a un fallimento delle istituzioni". Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, all'inaugurazione dell'anno accademico della Luiss.

 

"Nel caso dell'Europa, e in particolare nell'area dell'euro, - ha osservato il ministro del corso della laudatio in occasione del conferimento della laurea honoris causa al premio Nobel Jean Tirole - le regole hanno una duplice finalità: contribuire al funzionamento dell'economia e sostenere la costruzione di reputazione e fiducia reciproca. Il grado di fiducia e reputazione di ciascuno Stato membro è associato alla sua capacità di confermarsi alle regole. Se però - ha puntualizzato - le regole si rivelano inadeguate ad affrontare circostanze eccezionali, quali una recessione prolungata, il rispetto dell'efficienza ex ante può condurre a comportamenti controproducenti, fino a un fallimento delle istituzioni". Secondo Padoan, si può dunque identificare "una contraddizione tra la conservazione delle istituzioni (che dipende dalla loro efficacia nella gestione dell'economia) e la conservazione della reputazione (che dipende dalla conformità delle regole date)".

 

SBAGLIATA APPLICAZIONE MECCANICA REGOLA DEBITO - L'applicazione "meccanica" della regola Ue sul debito "condurrebbe a dinamiche del debito controproducenti" e la valutazione di politiche di bilancio basata su una "misura imprecisa" dell'output gap produrrebbe analogamente "effetti contrari contrari a quelli desiderati". Lo ha sottolineato il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, illustrando due esempi di regole europee che si possono rivelare non del tutto adeguate.

 

 

 

 

 

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