(ANSA) - BRUXELLES, 25 FEB - Appena 24 ore dopo aver
presentato quasi fuori tempo massimo la lista di riforme che ha
ottenuto il via libera dall'Eurogruppo nonostante le perplessità
di Christine Lagarde ed i dubbi di Mario Draghi (che però oggi
ipotizza la riapertura dei rubinetti della liquidità) la Grecia
riaccende i dubbi sulla sua affidabilità. Il ministro greco
dell'energia Panagiotis Lafazanis innesta la marcia indietro
sulla privatizzazione del 66% dell'operatore della rete
elettrica Admie, che aveva ricevuto offerta dall'italiana Terna
e dalla cinese Sgcc. E Yanis Varoufakis avverte che "avremo
problemi nel ripagare le rate alla Fmi ora e alla Bce in
luglio". Poi il ministro delle finanze torna a fare pressing per
i quasi 2 miliardi di profitti realizzati dalla Bce sui bond
greci. "Sono soldi nostri, soldi che ci sono dovuti" dice
aggiungendo che l'Eurotower "potrebbe girare questi soldi all'
Fmi come pagamento parziale".
Le parole da Atene riattizzano la preoccupazione in Germania.
Dove già si ipotizza che a luglio servirà un terzo pacchetto di
aiuti da 20 miliardi e dove Angela Merkel si dice
diplomaticamente lieta perché è stato trovato "un punto di
partenza per le trattative con il nuovo governo" e giudica
l'accordo raggiunto ieri "una notizia positiva". Ma dove il
ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble non ha mezzi termini
nel porre la questione della fiducia in Atene. "Ora - dice
parlando alla radio Swr2 - la questione è se possiamo credere o
meno alle rassicurazioni del governo greco. Ci sono molti dubbi
in Germania, questo deve essere compreso". Ed il suo portavoce,
Martin Jaeger, chiede ad Atene di "non dare segnali contrari fra
loro".
Intanto Draghi al Parlamento europeo annuncia che "se ci sono
tutte le condizioni" la Bce "è pronta a ripristinare la deroga
sui bond greci", ovvero a riaprire il rubinetto della liquidità
chiuso il 4 febbraio, quando - dopo i primi bellicosi annunci
del governo Tsipras - bloccò appunto la deroga in vigore dal
2010 che permetteva alle banche greche di rifinanziarsi alla Bce
nonostante fornissero a garanzia titoli di stato greci con
rating speculativo ad alto rischio. Oggi, specifica che la
deroga sarà ripristinata "quando il Consiglio deciderà che ci
sono le conclusioni per una conclusione positiva del programma".
Poi il presidente definisce "un malinteso popolare" l'idea che
la Bce lucri sui bond greci: gli utili, ricorda, li ha sempre
restituiti tramite le altre 18 banche centrali che li hanno
girati alla Grecia.
Tra le condizioni del programma ci sono le privatizzazioni.
Lo stop annunciato da Lafazanis va nella direzione opposta.
Esponente di spicco della sinistra interna di Syriza, il
ministro dell'energia in una intervista a Ethnos ha affermato
che l'offerta per Admie "non andrà avanti" perché - a suo dire -
"non sono state presentate offerte vincolanti" e "quindi non
sarà completata". A sovrintendere su tutte le privatizzazioni è
comunque Varoufakis. Ma l'uscita di Lafazanis è kla spia dei
malesseri interni al partito, con il premier Alexis Tsipras che
oggi ha convocato una riunione a porte chiuse con i parlamentari
del suo partito per aggiornrli sugli impegni presi. E cercare di
placare i malumori di chi si è sentito tradito. (ANSA).
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Grecia:già stop a privatizzazioni.Rimborsi Fmi-Bce a rischio
Per ministro energia offerte Terna e cinesi "non finalizzate"