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Terrorismo: Pnr riprende iter al Pe, giovedì in Commissione

Relatore presenta proposta rivista, dati mantenuti per 5 anni

Terrorismo: Pnr riprende iter al Pe, giovedì in Commissione

Redazione Ansa

BRUXELLES - La proposta di direttiva sul Pnr, bloccata dal 2013 al Parlamento europeo, riprende il suo iter dopo le sollecitazioni del vertice europeo di due settimane fa. Il relatore, il conservatore britannico Timothy Kirkhope, giovedì presenterà alla Commissione libertà civili e affari interni (Libe) una proposta rivista tenendo conto delle preoccupazioni per la privacy espresse dal Parlamento. Per l'anti-terrorismo i dati saranno disponibili per 5 anni, ma i "dati sensibili" saranno cancellati dopo 30 giorni.

In particolare, secondo quanto indicato in una nota del gruppo conservatore Ecr, il nuovo testo intende limitare l'uso dei dati Pnr (Passenger Name Record, che viene attivato sin dal momento della prenotazione) solo per la lotta al terrorismo e ai crimini transnazionali. Inoltre prevede che i cosiddetti "dati sensibili" (dettagli di carattere più personale) siano cancellati dopo 30 giorni, mentre gli altri dati (utili per individuare il comportamento delle persone sospette) siano "mascherati" dopo 30 giorni, restando però accessibili per cinque anni a scopo di anti-terrorismo e per quattro anni per perseguire i reati gravi.

La diversa durata del tempo di archiviazione dei dati intende tenere conto, secondo il relatore, della sentenza della Corte europea che impone "proporzionalità" sui tempi della conservazione dei dati. Inoltre la nuova proposta parlamentare chiede che ogni Stato membro dell'Unione nomini un responsabile per la protezione dei dati.

Kirkhope osserva che "alcuni" dei parlamentari membri della Libe "non sono soddisfatti per questa proposta e probabilmente non lo saranno mai" ma sottolinea che "il mio scopo nei prossimi mesi è quello di lavorare con le forze politiche pragmatiche che vogliono trovare un accordo che trovi un punto di equilibrio tra la sicurezza e la necessità di una gestione accurata dei dati". Ed avverte che "senza un sistema Pnr europeo, gli stati andranno avanti individualmente col risultato di avere un patchwork di sistemi con 'buchi' che i criminali potranno sfruttare e con peggiori standard di privacy".

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