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Italia a Ue, rafforzare Triton. La grande fuga dalla Libia fa paura

Italia a Ue, rafforzi Triton. Grande fuga da Libia fa paura

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES - L'Italia chiede un rafforzamento di Triton, mentre l'Isis alle porte dell'Europa fa paura. Con l' avanzata del Califfato e l'occupazione di Sirte, a sole 200-300 miglia marine dalla Sicilia, si teme il moltiplicarsi dei naufragi di migranti, della necessità di soccorsi che già vedono in affanno mezzi e uomini dell'operazione Frontex. A breve potrebbe esserci un'impennata nelle richieste di aiuto.

Un'emergenza di cui l'ultima tragedia è solo un'avvisaglia.

Per questo tra lunedì e martedì dall'Italia "partirà una richiesta ufficiale" alla Ue "per rafforzare l'operazione Triton".

Servono più personale e risorse tecniche. Occorre accelerare i tempi: nelle ultime ore sono state salvate 1300 persone.

Roma accresce il pressing sugli altri Stati membri, e con l'Europarlamento e la Commissione Ue chiede che si aumenti il budget destinato all'Agenzia europea che coordina il pattugliamento delle frontiere: 90 milioni l'anno non sono all'altezza del compito che è chiamata a svolgere. Spendere "3,9 milioni di euro al mese in aiuto umanitario non è accettabile", afferma il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

La Libia "deve essere una priorità assoluta, per tutta la comunità internazionale. O si spegne l'incendio o le fiamme possono divampare con rischi gravi per tutti", avverte il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ribadisce come non esistano Paesi a "rischio zero" attacchi terroristici.

Per questo nella lista delle richieste entrate nella dichiarazione finale dei leader dei 28 al vertice europeo, un capitolo è stato dedicato alla cooperazione, con un occhio particolare a Siria e Libia, e a un "ripensamento strategico all'approccio" nell'affrontare crisi e conflitti soprattutto sulla sponda sud del Mediterraneo.

Ma per il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella sulla situazione in Libia "l'Ue si deve dare una mossa. Non esiste solo la crisi in Ucraina. Quella sul versante sud del Mediterraneo è un'emergenza alla pari. Non è accettabile che ci sia asimmetria" e chiede "un tavolo tra Onu e Ue perché si valutino" le azioni da mettere in campo.

L'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini intanto si è consultata con l'inviato speciale dell'Onu per la Libia Bernardino Leon e col ministro degli Esteri egiziano "per coordinare come procedere" e non si esclude che il tema Libia venga sollevato anche al secondo giorno di lavori del vertice di Washington sulla sicurezza della settimana prossima. (ANSA).

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