(ANSA) - STRASBURGO, 29 GEN - Il Parlamento italiano deve
riprendere il processo di modifica della legge sulla
diffamazione in modo da depenalizzare il reato e portare la
legislazione in linea con quanto stabilito dagli standard del
Consiglio d'Europa. A chiederlo è l'assemblea parlamentare
dell'organizzazione paneuropea nella risoluzione "la difesa
della sicurezza dei giornalisti e della libertà di stampa in
Europa" votata in sessione plenaria.
L'Italia è l'unica tra i Paesi fondatori del Consiglio
d'Europa a subire un richiamo nella risoluzione. Ma l'invito al
nostro Paese non riguarda i crimini contro i giornalisti e la
stampa gravi come quelli imputati tra gli altri a Ucraina,
Russia, Turchia, e Azerbaijan. Nella risoluzione l'assemblea
afferma di essere "profondamente preoccupata per il
deterioramento delle condizioni di sicurezza dei giornalisti e
della libertà dei media in Europa". E afferma che sebbene sul
continente la libertà dei media sia ampiamente proclamata, essa
è spesso limitata dalle restrizioni che gravano sui giornalisti.
"L'insicurezza sperimentata dai giornalisti, sia essa di natura
fisica, finanziaria, esistenziale, o una combinazione di questi
elementi, limita la loro libertà giornalistica e condiziona i
risultati del loro lavoro, obbligandoli a volte a piegarsi alle
esigenze di capi redattori, editori, proprietari, pubblicitari,
politici o altri". Per questo nella risoluzione l'assemblea
richiede a ciascuno dei 47 Stati membri del Consiglio d'Europa
di intensificare gli sforzi per garantire il rispetto dei
diritti fondamentali alla libertà d'espressione e
d'informazione, e tutelare la vita, la libertà e la sicurezza di
quanti lavorano per e con i media. (ANSA)
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Giustizia:Consiglio d'Europa richiama Italia su diffamazione
Assemblea, Stati difendano giornalisti e libertà di stampa