(ANSA) - BRUXELLES, 28 GEN - Nell'Ucraina dell'est è di nuovo
guerra aperta. Europa e Stati Uniti considerano Mosca
responsabile. E si preparano a reagire, mentre il rublo crolla,
Standard&Poor's declassa i bond russi a livello spazzatura ed il
Cremlino annuncia un piano da 35 miliardi di dollari per
rilanciare l'economia. A cambiare la percezione, dopo mesi in
cui si faceva strada l'idea di trovare una via per la
de-escalation della tensione nei rapporti con Mosca, l'attacco
di Mariupol. "E' semplicemente inaccettabile" dicono fonti
diplomatiche europee alla vigilia del Consiglio Esteri
straordinario convocato da Federica Mogherini per domani,
aggiungendo che "preparare una strategia di de-escalation non
significa che non si debba reagire a quello che succede sul
campo". Intanto la Cancelliera Angela Merkel ed il presidente
Barack Obama in una telefonata si trovano d'accordo nella
preoccupazione per "il sostegno della Russia ai separatisti ed
il mancato rispetto degli accordi di Minsk" e concordano sulla
necessità di finalizzare un "robusto pacchetto di aiuti
finanziari all'Ucraina". Che da parte americana si è
concretizzato poche ore dopo con la firma di un accordo a Kiev
tra il ministro delle Finanze ucraino, l'americana Natalie
Jaresko, ed il segretario del Tesoro Usa, Jacob Lew, per la
concessione di due miliardi di dollari di garanzie di prestito e
la promessa di un ulteriore miliardo se Kiev andrà avanti con le
riforme.
Secondo la Bbc, Washington è poi pronta anche a nuove
sanzioni. Nella Ue appare invece più difficile trovare l'intesa
per andare oltre le misure varate tra luglio e settembre. Alla
consueta diversità di vedute tra i 'falchi' (baltici ed est
europei) e gli altri, si aggiunge la 'variabile' Grecia
introdotta dalla vittoria di Alexis Tsipras nelle elezioni di
domenica scorsa. Con il nuovo governo di Atene che, irritato
dallo 'strappo' dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk
(che ieri, in un durissimo comunicato che di fatto scavalcava
l'Alto rappresentante, annunciava nuove sanzioni), si è
dissociata e potrebbe arrivare a porre veti.
Così i ministri degli esteri domani torneranno a condannare
politicamente l'appoggio di Mosca ai separatisti. Sul piano
pratico poi rinnoveranno fino a settembre prossimo le sanzioni
in scadenza a marzo e ci si attende la decisione di allungare
ulteriormente la 'black list' di persone e società russe cui
sono stati congelati i beni. Inoltre dovranno valutare possibili
nuove misure economiche che potrebbero essere valutate dal
vertice informale dei leader del 12 febbraio. Ma mentre c'è chi
ipotizza addirittura la sospensione della Russia dall'accordo
interbancario Swift che regola le transazioni internazionali,
fonti europee fanno osservare che "c'è poco spazio" per un
ulteriore, deciso giro di vite di sanzioni economiche contro la
Russia. Che, per partire, dovrebbero essere adottate ad una
improbabile unanimità. Alle posizioni negoziali di Atene, che
vuole marcare un nuovo corso nei rapporti con la Ue, in serata
arriva lo stop da Berlino. "Il governo tedesco non è dell'
opinione che si debbano riformulare le sanzioni contro la Russia
in tempi brevi" dice il vicecancelliere Sigmar Gabriel alla tv
pubblica Zdf. (ANSA).
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Ucraina: stretta Ue-Usa su sanzioni, Grecia minaccia veto
"Russia responsabile escalation". Maxi piano Putin per economia