Rubriche

Ue: Ambientalisti, no a stop nuove norme rifiuti e smog

Bozza programma Juncker le elimina, in allerta Pe e Consiglio

Ue: Ambientalisti, no a stop nuove norme rifiuti e smog

Redazione Ansa

BRUXELLES - Non è ancora stato presentato ufficialmente, ma a Bruxelles già crea tensioni. E' il programma di lavoro della nuova Commissione europea, che ha mobilitato gli ambientalisti e rischia di aprire un braccio di ferro con Europarlamento e Consiglio. Il terreno di scontro sono le nuove normative europee in discussione su rifiuti e smog, che il nuovo esecutivo Ue, secondo le bozze, pare intenzionata a stralciare nel primo caso e a cancellare o modificare nel secondo. Un duro colpo per il gruppo dei Green10, l'alleanza delle organizzazioni ambientaliste che rappresentano oltre 20 milioni di europei, dal Wwf a Greenpeace e BirdLife.

"Siamo molto preoccupati dal fatto che la tutela e la sostenibilità ambientale non solo siano assenti dal piano di lavoro della Comissione per il 2015, ma che stiate progettando di eliminare" le due proposte legislative su qualità dell'aria e rifiuti, scrivono in una lettera gli ambientalisti europei al presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker e al primo vicepresidente, Frans Timmermans. Se questo piano fosse confermato "la Commissione Ue invierebbe un messaggio estremamente negativo ai cittadini.

In sostanza non le interessa più migliorare la loro salute e qualità della vita, né proteggere l'ambiente" attacca Pieter de Pous, della coalizione European Environmental Bureau, secondo cui la motivazione generale addotta da Juncker per lo stralcio di proposte del precedente esecutivo, che è quella di "avere una migliore regolamentazione", in realtà "equivale ad una pura e semplice deregulation". Europarlamento e Stati membri sono in allerta, non sembrano disposti a vedersi di fatto scavalcati con un lavoro legislativo in mano già avviato.

Soprattutto nel caso del pacchetto rifiuti, su cui secondo la bozza di piano della nuova Commissione Ue non ci sarebbe "nessuna possibilità di arrivare ad un accordo". "Fortemente convinto" del contrario invece è il presidente della commissione ambiente dell'Europarlamento, Giovanni La Via (Ncd), secondo cui "tutti i coordinatori dei gruppi sono intenzionati ad andare avanti nella discussione perché si arrivi ad una regolamentazione in materia". Sulla stessa linea d'onda sembra il Consiglio Ue, dove 11 Stati membri, tra cui i tre big Italia, Francia e Germania, hanno scritto espressamente a Juncker perché non faccia dietrofront sui dossier ambientali in discussione.

Dopo l'ultima conta ad essere dello stesso avviso sono almeno una ventina di Stati membri, il che significa un'ampia maggioranza. Il programma ufficiale della nuova Commissione europea sarà svelato martedì prossimo in occasione della plenaria dell'Assemblea di Strasburgo. Solo allora saranno chiare le intenzioni del nuovo esecutivo Ue e toccherà a Europarlamento e Stati membri decidere sul da farsi. Gli eurodeputati sono pronti a studiare eventuali contromosse: i coordinatori dei gruppi politici della commissione ambiente terranno una riunione straordinaria lunedì.

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it