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A Strasburgo l'ora della verità per la Commissione Juncker

Riflettori su alleanza Grillo-Farage. Si decide premio Sakharov

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 18 OTT - Per la nuova Commissione Ue guidata da Jean Claude Juncker è arrivato il momento della verità. Lunedì il Parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, procederà alle ultime audizioni e mercoledì poco dopo mezzogiorno, salvo sorprese, voterà il nuovo esecutivo nel suo insieme dando così il via libera definitivo al suo insediamento il primo novembre.

Ma l'attenzione a Strasburgo non sarà concentrata solo sulla chiusura dell'iter di esame del Commissione Juncker. Sempre lunedì i componenti del disciolto gruppo degli euroscettici (Efdd) formato dall'alleanza tra Beppe Grillo e il leader dell'Ukip Nigel Farage si riuniranno per cercare di ricomporre la loro formazione ingaggiando qualche altro europarlamentare. E nel corso della sessione si parlerà delle alluvioni che hanno colpito l'Italia, del prossimo vertice Ue del 23 e 24 ottobre, della mancata attuazione delle riforme da parte dei Paesi membri, di Ebola e della chiusura dell'epoca Barroso.

Dopo il forzato ritiro della slovena Alenka Bratusek e il conseguente rimpasto, per completare la procedura per il voto a Juncker mancano ancora due audizioni programmate per la serata di lunedì: quella di Violeta Bulc, nuova commissaria designata da Lubiana di fronte alla Commissione trasporti, e quella di Maros Sefkovic, indicato come vicepresidente all'Unione energetica e che dovrà vedersela con le Commissioni energia e ambiente. Martedì mattina le commissioni competenti emetteranno il loro giudizio e quindi, se non ci saranno nuove bocciature, mercoledì mattina andrà in scena il dibattito e il voto finale.

In ogni caso per martedì pomeriggio è stato fissato l'addio a Josè Manuel Barroso che per ben 10 anni ha guidato l'esecutivo comunitario. Lo stesso giorno i capigruppo dovranno decidere il vincitore del premio Sakharov per la libertà di pensiero a cui sono candidati il movimento ucraino EuroMaidan, il medico congolese Denis Mukwege e la militante per i diritti umani azera Leyla Yunus. Nel pomeriggio di martedì si terrà in plenaria anche il dibattito sul bilancio 2015, con il Parlamento che dovrebbe, nel voto che si terrà mercoledì, eliminare i tagli decisi dai 28 aumentando così i fondi per crescita, occupazione, ricerca ed istruzione (incluso Erasmus+) e quelli per Ucraina e Palestina. Per mercoledì è previsto pure il dibattito sull'Isis, la situazione a Kobane e il problema per la sicurezza della Ue dettato dal numero crescente di miliziani europei che tornano dalla Siria e dall'Iraq. Alla presidenza italiana della Ue toccherà poi presentare un rapporto sullo sviluppo dell'operazione contro l'immigrazione irregolare Mos Maiorum, che dal 13 al 26 ottobre vede impegnate le forze di sicurezza dei 28 Stati membri.

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