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Ucraina, allarme Ue. Renzi a Putin, escalation intollerabile

Pronti a nuove sanzioni. Sabato vertice a Bruxelles

Il presidente ucraino Petro Poroshenko sarà sabato a Bruxelles prima del vertice Ue

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES - Un'altra ondata della crisi ucraina si abbatte sulla comunità internazionale, e la nuova escalation di tensione al confine con la Russia rischia di monopolizzare, e influenzare, il vertice sulle nomine Ue. Washington è già pronta a nuove sanzioni e le prospetta sul tavolo dei 28 anche la Germania, mentre si mobilitano Nato e Onu con riunioni d'emergenza. I ministri degli esteri Ue ne discuteranno già oggi a Milano, in una prevista riunione informale.

 

Quella che Kiev ha denunciato come un'invasione è stata definita "un'escalation intollerabile" dal premier Matteo Renzi in una telefonata con il leader del Cremlino Vladimir Putin, mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ventilato nuove misure restrittive: in questo quadro si fa sempre più arduo ignorare le paure e le richieste dei paesi del blocco baltico e dell'Est nell'assegnazione dei 'top job' Ue.

 

Il segretario generale dell'Onu, dove il Consiglio di sicurezza ha tenuto una riunione d'emergenza anche su richiesta della Lituania, si è detto "allarmato", avvertendo che "la comunità internazionale non può consentire questa escalation". Intanto domani mattina si riuniranno a Bruxelles gli ambasciatori della Nato, a cui Kiev aveva chiesto aiuto già ieri. La diplomazia europea è già al lavoro e, dopo una riunione degli ambasciatori Ue, saranno i ministri degli Esteri dei 28 a trattare la questione domani, ha assicurato il ministro degli Esteri Federica Mogherini parlando di "allarmanti notizie" in una telefonata all'omologo ucraino Pavel Klimkin.

 

"Dobbiamo riconoscere che la situazione negli ultimi giorni si è di nuovo aggravata ed è peggiorata", ha detto la Merkel, chiedendo da una parte una "soluzione diplomatica" ma dall'altra "nuove sanzioni" da parte dell'Ue. Gli Usa intanto hanno già avvertito che dispongono di "strumenti e sanzioni tra cui possiamo scegliere quali utilizzare". La nuova 'patata bollente' atterrerà quindi sabato mattina a Bruxelles, dove sono previsti una serie di incontri tra il presidente ucraino Petro Poroshenko con i leader Ue, tra cui Barroso, Van Rompuy e una serie di capi di Stato e di governo, tra cui Renzi, Merkel, Hollande, Cameron, Tusk, Rutte e Grybauskaite.

 

Restano quindi per ora ancora aperte le conclusioni a cui dovranno giungere i leader dei 28 al vertice, in base agli sviluppi delle prossime ore, alla riunione informale dei ministri degli Esteri a Milano e agli incontri con Poroshenko prima dell'avvio dei lavori del summit Ue.

 

Intanto, tra i nuovi venti di guerra, tiene il nome di Federica Mogherini a 'Lady Pesc', che fonti Ue ancora confermano come favorita, mentre sembrano salire le quotazioni del premier polacco Donald Tusk alla successione di Herman Van Rompuy. Il ministro degli Esteri italiano sembra aver superato le accuse di essere 'filorussa' e l'iniziale preferenza di Juncker, che era andata alla bulgara Kristalina Georgieva per una questione di equilibri geografici a favore dell'Est che ora, con l'attuale situazione geopolitica, sottolineano fonti Ue, dovranno essere risolti con la nomina del presidente del Consiglio europeo.

 

Se Tusk non dovesse passare, allora Van Rompuy potrebbe proporre il nome del lettone Valdis Dombrovskis. Se invece i socialisti rinunciassero al posto di commissario agli Affari economici che la Francia ha chiesto, il Pse potrebbe avere anche il successore di Van Rompuy, per cui ci sarebbe la danese Helle Thorning-Schmidt. Alternativa, il liberale estone Andrus Ansip.

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