(ANSA) - BRUXELLES, 3 LUG - I contratti italiani a durata
determinata dei marittimi, stabilendo la durata massima di un
anno per il loro rinnovo in successione e prevedendo una
sanzione in caso di uso abusivo, rispettano il diritto Ue. E'
quanto ha stabilito la Corte di giustizia Ue, pur precisando che
spetta ai giudici nazionali analizzare caso per caso in modo da
evitare gli abusi. La decisione di Lussemburgo riguarda la causa
di alcuni marittimi (Maurizio Fiamingo, Leonardo Zappalà e
Francesco Rotondo), che sono stati assunti da Rfi in base a una
successione di contratti a tempo determinato conclusi per uno o
più viaggi e per un massimo di 78 giorni sui traghetti tra
Messina e Villa San Giovanni, e Messina e Reggio Calabria. In
totale hanno lavorato per meno di un anno, e ogni volta tra due
contratti è intercorso un periodo inferiore a 60 giorni. Secondo
la Corte, l'Italia era legittimata, in base al diritto europeo,
a prevedere solo la menzione della durata del contratto e non il
suo termine. Inoltre l'accordo quadro non obbliga a prevedere la
trasformazione di contratti a tempo determinato in contratti a
tempo indeterminato né prescrive le condizioni per cui si può
fare uso di contratti a tempo indeterminato purché il diritto
nazionale ne prevenga in modo efficace l'uso abusivo. Di
conseguenza, conclude Lussemburgo, "la normativa italiana
soddisfa questi requisiti". Tuttavia, "i giudici nazionali
devono esaminare le circostanze del caso di specie" in modo "da
escludere qualsiasi uso abusivo di contratti del genere".
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Lavoro: Corte Ue, contratti dei marittimi rispettano diritto
Ma giudici devono analizzare caso per caso per evitare abusi