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Ue poco trasparente, per ong sale rischio corruzione

Lobby senza regole, riunioni a porte chiuse, conflitti interessi

Redazione Ansa

BRUXELLES - Lobbisti liberi di agire senza regole, negoziati sempre più a porte chiuse, poco controllo sui conflitti d'interesse: nemmeno le istituzioni europee sono immuni alla corruzione secondo Transparency international, l'ong che guida la lotta mondiale al malaffare.

Nell'ultimo rapporto, pubblicato oggi, l'organizzazione porta alla luce gli aspetti più 'opachi' delle istituzioni europee, dove si annida il rischio di una gestione poco chiara di questioni che riguardano la vita dei cittadini europei. Uno dei problemi maggiori è "l'assenza di regole e vincoli per i lobbisti", cioè le oltre 15mila persone che cercano di influenzare coloro che prendono le decisioni per conto di aziende od organizzazioni da cui sono stipendiati.

Un altro cattivo segnale è l'aumento dei 'triloghi', cioè le riunioni tra Commissione, Consiglio e Parlamento a porte chiuse: "Una pratica divenuta più frequente nell'ultima legislatura che però viola qualunque trasparenza e rende i negoziati sempre più segreti", spiega Carl Dolan, direttore di Transparency International.

Infine, mancano regole per evitare conflitti d'interesse ai vertici delle istituzioni: nessuno controlla i periodi di 'cooling off', cioè quel tempo che sarebbe opportuno aspettare tra un incarico pubblico e uno privato.

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