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Consumatori italiani bocciano 'semaforo' alimentare Gb

Lettera a Commissione Ue: sanzionatelo. Italia perde già 43 mln

Consumatori italiani bocciano 'semaforo' alimentare Gb

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'etichetta a 'semaforo' inglese sui cibi "deve essere sanzionata". Lo scrivono otto associazioni italiane a tutela dei consumatori, sia al governo italiano che alla Commissione Ue. La lettera - in cui si sottolinea che il sistema inglese ha già comportato per l'Italia una riduzione del suo giro d'affari di 43 milioni di euro - é firmata dai presidenti di Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Cittadinanza, Federconsumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori. Organizzazioni che si dicono pronte a fare la loro parte per sostenere il tema dell'educazione alimentare.


Si sgretola così il fronte che riunisce nel Beuc i consumatori europei, da sempre a favore dell'etichetta a 'semaforo' in base alla quale un bollino verde, giallo o rosso viene apposto sugli imballaggi per suggerire a chi acquista se un alimento e' 'buono' o 'cattivo' per la sua salute.


L'iniziativa delle associazioni italiane si inquadra nell'offensiva che da mesi porta avanti il governo italiano a livello europeo contro il sistema introdotto in Gran Bretagna.


L'Italia può già contare sul sostegno di altri 16 Stati membri.


A questo schieramento manca ancora la Germania che per ora, come indicato lunedì dal ministro all'agricoltura Maurizio Martina, resta cauta. La posizione tedesca sarà più chiara a maggio, quanto Martina si recherà a Berlino per incontrare il ministro Schmidt, in vista dell'avvio a luglio della presidenza italiana dell'Ue.


Nella lettera alla Commissione europea, le associazioni dei consumatori italiani attaccano duramente il sistema britannico.


In primo luogo perché, scrivono, "ha già orientato strumentalmente i comportamenti di consumo come dimostra uno studio dei rivenditori britannici ("the cooperative group"), secondo cui il 40% dei consumatori preferisce non acquistare alimenti etichettati con uno o più bollini rossi". Oltre al fatto, precisano, "che il sistema non é fondato scientificamente e non é efficace in assenza, tra l'altro, di una corretta e capillare informazione e di una corretta educazione alimentare". Non solo.


Per le associazioni italiane il sistema di etichettatura inglese, sembra "demonizzare alcune categorie di alimenti di qualità dei Paesi del Sud Europa a prescindere dal fatto che, come dimostrato da diversi studi, nella dieta mediterranea non sono grassi, oli, formaggi, salumi, marmellate in sé ad essere dannose per la salute, bensì le quantità assunte". Senza contare, aggiungono, che l'etichettatura a 'semaforo' "costituisce certamente un aggravio per la libera circolazione delle merci destinate al mercato inglese. Aggravio che ha già comportato, solo per l'Italia, una riduzione di volume d'affari pari a 43 milioni di euro".


Le associazione chiedono quindi l'adozione di un piano straordinario per l'educazione alimentare nelle scuole e attraverso i social network, sedi locali e internet.

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