(ANSA) - TOKYO, 27 APR - Giappone e Russia riescono a trovare
un accordo per le quote di pesca di salmone e trote nell'oceano
Pacifico nord-orientale, nonostante le sanzioni decise da Tokyo
per la guerra in Ucraina.
L'intesa giunge dopo intensi negoziati tra i Paesi vicini e
assicura al Sol Levante una quota di 2.050 tonnellate entro la
propria Zona economica esclusiva (Zee) per l'intero 2022, lo
stesso livello dell'anno scorso, con un pagamento per la
cooperazione a Mosca di circa 250 milioni di yen, l'equivalente
di 1,4 milioni di euro, per i pesci originati nei fiumi russi.
Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite che regola le
attività ittiche, infatti, il pescato appartiene al Paese in cui
le uova delle specie sono state depositate. Grazie alla firma i
pescatori dell'Hokkaido potranno salpare le ancore con un
ritardo di circa un mese nella prefettura più a nord
dell'arcipelago.
Rimangono ancora incerte, invece, le transazioni per la Zona
economica esclusiva di Mosca, che riguardano la pesca di polipi,
costardelle e lucci, con negoziati che sembrano lontani dalla
conclusione. In risposta alla invasione in Ucraina il governo di
Tokyo ha imposto una serie di sanzioni contro Mosca, espellendo
diversi diplomatici, e revocando a metà marzo lo status
commerciale della "nazione più favorita" (Mfn) alla Russia.
Una dinamica che secondo l'associazione dei pescatori
nipponici impatterà sui prezzi dei pesci più pregiati, come i
granchi reali e i ricci di mare, due varietà che provengono
rispettivamente per il 90% e il 50% dalla Russia.
Nel 2021 il Giappone ha importato da Mosca prodotti marini
per un totale di 138 miliardi di yen (1,10 miliardi di euro),
dietro a Cina e Cile, con l'80% delle forniture costituito da
salmone. (ANSA).
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Giappone e Russia firmano accordo pesca malgrado sanzioni
Salmone e trote al sicuro, ma previsti aumenti prezzi