(ANSA) - PERUGIA, 03 FEB - Contiene proposte e richieste
rivolte agli amministratori e decisori politici umbri, con
l'obiettivo "di contribuire ad arginare in modo efficace la
piaga dei danni provocati dalla fauna selvatica", il nuovo
manifesto della Coldiretti Umbria presentato oggi.
'Tuteliamo territorio e imprese', questo il titolo del
documento, sarà consegnato alla presidente della Giunta
regionale, Donatella Tesei, al presidente dell'Assemblea
legislativa, Marco Squarta, ai prefetti, agli assessori
regionali all'Agricoltura e alla Sanità, ai sindaci, ai
parlamentari umbri, ai presidenti di Provincia e ad altri
esponenti istituzionali. Ad annunciarlo sono stati il presidente
regionale Coldiretti, Albano Agabiti, e il direttore, Mario
Rossi, durante una conferenza stampa organizzata
dall'organizzazione agricola per illustrare il manifesto.
Nel corso dell'incontro è stato denunciato "il proliferare
abnorme dei cinghiali che provocano gravissimi danni ad imprese
agricole, coltivazioni, biodiversità e ambiente, minacciando
anche sicurezza e salute pubblica".
"Specie in questo tempo di pandemia - ha affermato Agabiti -
occorre moltiplicare gli sforzi per arrestare l'incontrollata
proliferazione degli animali selvatici, in particolare dei
cinghiali, il cui numero in Umbria, insostenibile, si stima
abbia superato abbondantemente i 100 mila esemplari e su cui
neanche la pur positiva proroga del calendario venatorio per gli
ungulati fino al 31 gennaio potrà sortire incisivi effetti".
Tra le misure straordinarie richieste, c'è l'adozione di un
piano di controllo della specie cinghiale, che preveda
l'utilizzo di ogni strumento possibile; inoltre, la possibilità
per l'agricoltore in possesso di licenza, di intervenire
direttamente o allestire trappole idonee alla cattura di
cinghiali che si trovano all'interno del proprio fondo, previa
comunicazione agli organi preposti senza il rispetto del termine
previsto.
Tra quelle ordinarie, invece, la richiesta alla Regione di un
tavolo permanente che avanzi nel termine massimo di due mesi
proposte condivise sui seguenti temi: censimento della specie;
definizione delle aree non vocate alla presenza del cinghiale e
piani di controllo specifici; pubblicazione dei dati; maggior
coinvolgimento degli Enti gestori delle aree naturali protette;
costruzione di un sistema snello per la commercializzazione
della carne degli ungulati; contributi concreti e proporzionati
agli agricoltori, per l'acquisto di reti elettrificate;
rivisitazione e modifica del sistema di accertamento dei danni
ed indennizzo.
Per il direttore di Coldiretti Umbria Mario Rossi "è
necessario fare di tutto e prima possibile, con un intervento
concreto che arresti le devastazioni dei cinghiali su tutto il
territorio regionale, che aggravano le perdite conseguenti alla
pandemia". "Il nostro obiettivo - ha aggiunto - è di continuare
a produrre per i cittadini e non per gli animali selvatici
nocivi; gli agricoltori vogliono solo poter legittimamente fare
impresa, senza essere costretti a vigilare anche di notte sulle
proprie colture". (ANSA).
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Agricoltura: Coldiretti, contenere danni fauna selvatica
Documento 'Tuteliamo territorio e imprese' a vertici Regione