(ANSA) - MILANO, 26 GIU - Effetto coronavirus anche sul cibo
italiano. Nel 2020, secondo la 6/a edizione del 'Food Monitor'
dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo),
realizzata in collaborazione con Ceresio Investors, il settore
alimentare registrerà un calo del 5%, inferiore peraltro a
quello stimato per il Pil (-9,5%). Il 2021 però, sarà "l'anno
della ripresa", con un rialzo del 7,7% per l'intero comparto. La
marginalità commerciale sarà relativamente influenzata a fine
anno, con un Ros, il rapporto tra risultato operativo e ricavi,
previsto in calo dal 6,2 al 5,9%, per risalire poi al 6% nel
2021.
In luce le esportazioni, che cresceranno mediamente dell'11%
nel biennio 2020-2021. Meglio degli altri comparti, faranno
nell'export distillati, farine, attrezzature, dolci, acqua,
caffè e latte. I comparti del vino, del confezionamento, della
birra e dei salumi esporteranno con valori vicini alla media del
settore. I comparti delle conserve e della pasta registreranno
invece il rialzo minore.
Una situazione che segue un 2019 positivo, con una crescita
del 3,1% a fronte dello 0,3% del Pil nazionale. Nel lungo
periodo, tra il 2014 e il 2018, i comparti più dinamici sono
stati quelli delle farine, del caffè, del vino, delle
attrezzature, dell'acqua, del confezionamento e del latte. I
distillati hanno avuto il Ros più alto, oltre il 13%., seguiti
da acque minerali (11,9%), food equipment (11,7%), birra (9,6%),
dolci (7,8%), e caffè (6,5%), quest'ultimo in linea con la media
del settore. Al di sotto della media invece olio, salumi, farine
e latte. (ANSA).
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Alimentare: pesa effetto Covid, in 2020 fatturato -5%
Rapporto Università Pollenzo prevede rialzo del 7,7% nel 2021