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Quote latte: multe, sentenza Corte Ue riapre partita ricorsi

Secondo avvocati dei ricorrenti multe devono essere annullate

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 28 GIU - "Dopo la sentenza emessa dalla Corte di giustizia Ue il 27 giugno 2019 sul sistema di quantificazione del prelievo da imputare agli allevatori - sentenza che ha portata vincolante in tutti gli Stati membri - l'Italia deve prendere atto che tutti i prelievi imputati agli allevatori italiani dal 1995-96 al 2003-2004 sono stati calcolati sulla base di una normativa interna non conforme alla normativa comunitaria". È quanto hanno evidenziato gli avvocati Maddalena Aldegheri e Ester Ermondi che, insieme ai colleghi Anna Barbero, Marisa Goffredo, Catia Salvalaggio, Fabrizio Tomaselli e Paolo Botasso, da anni difendono gli allevatori italiani.

I legali hanno precisato che in base a quanto stabilito dalla Corte Ue risulta comprovato che l'Italia ha applicato il regime delle quote, quantomeno nel periodo che va dal 1995 al 2004, "in maniera non conforme al dettato comunitario, poiché in base alla normativa italiana la compensazione è avvenuta per categorie prioritarie, e non tra tutti i produttori in via lineare, proporzionalmente alla quota loro attribuita, come stabilito dalla Corte di Giustizia Ue". Quindi, secondo gli stessi avvocati, "la normativa interna deve essere immediatamente disapplicata, anche da parte dell'amministrazione, e le multe annullate". (ANSA).

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