(ANSA) - BRUXELLES, 26 FEB - In Europa gli antibiotici usati
per trattare infezioni di origine animale come campilobatteriosi
e la salmonellosi stanno diventando meno efficaci, con la
multiresistenza a tre o più antimicrobici che è elevata nella
salmonella nell'uomo (28,3%) e negli animali. E' il quadro che
emerge dal rapporto annuale stilato da Efsa e Ecdc sulla
resistenza agli antibiotici nelle malattie che possono essere
trasmesse tra animali e esseri umani. In Italia la situazione è
stabile. La resistenza nei suini è elevata per farmaci
comunemente usati contro la Salmonella, ma non sono stati
riportati dati sul Campylobacter. Sono però alti i livelli di
resistenza registrati all'e.coli nei suini (69,2% contro il
34,3% in Europa) e nei vitelli (86,8% contro il 41,5% nei 10
paesi principali produttori), con bassa prevalenza nelle carni
(suine 7% contro 4,7% Ue, e bovine 8,1% contro 3,9%).
Nonostante dati che segnalano un miglioramento della
situazione negli allevamenti, al livello europeo l'allerta resta
alta. "Abbiamo visto che quando gli Stati membri hanno attuato
politiche rigorose, la resistenza antimicrobica è diminuita
negli animali - afferma Marta Hugas dell'Efsa - le relazioni
annuali delle agenzie europee e nazionali includono esempi degni
di nota e questo dovrebbe servire da ispirazione per altri
Paesi". La situazione "fa suonare un campanello d'allarme -
dichiara il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis - e
prima che diventi una sirena assordante, dobbiamo rafforzare la
cooperazione tra paese e settori della sanità pubblica, della
salute animale e dell'ambiente".
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Efsa, resistenza antibiotici in allevamenti non rallenta
Italia situazione stabile,ma rischi più alti per suini e vitelli