(ANSA) - BRUXELLES, 9 OTT - Paolo De Castro, primo
vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento
europeo lancia l'allarme: l'attuale proposta di riforma della
Politica agricola comune dopo il 2020 è impostata sulla
negoziazione diretta tra Esecutivo Ue e Stati membri, svuotando
la ComAgri del Parlamento Ue delle sue competenze in materia di
riforma della Pac. Non solo. Anche le Regioni sono messe fuori
gioco, e al rischio di rinazionalizzazione della Pac si aggiunge
quello di una centralizzazione delle decisioni a livello
nazionale.
"Oggi i capigruppo politici all'Europarlamento - ha spiegato
in una nota De Castro - hanno riconosciuto i rischi a cui stiamo
andando incontro nel definire il futuro della più importante
politica europea, decidendo di organizzare il prima possibile un
dibattito in ComAgri sulle implicazioni istituzionali del
documento sul tavolo delle istituzioni Ue", come annunciato dal
Presidente Siekierski (Ppe, Polonia) nell'audizione pubblica sul
futuro della Pac.
"La struttura immaginata dall'esecutivo Ue per riformare
l'agricoltura europea - prosegue De Castro - indebolisce il
nostro ruolo di eurodeputati, che siamo gli interlocutori più
diretti delle richieste che giungono dai territori, che facciamo
nostre affinché le decisioni europee tengano conto delle
specificità e dei bisogni di tutti". Insomma, conclude De
Castro, "in quanto colegislatori non intendiamo finire
calpestati nelle nostre prerogative. La Pac è lo zoccolo duro
dell'Ue, ed è alla base della prima industria comunitaria,
quella agroalimentare, che conta 44 milioni di addetti. Ha
diritto alla più alta considerazione".(ANSA).
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De Castro, no a riforma Pac che calpesta ruolo Parlamento Ue
Capigruppo decidono nuova Comagri su implicazioni istituzionali