(ANSA) - BRUXELLES, 3 OTT - "Le raccomandazioni dell'ICCAT,
alcune tra l'altro risalenti al 2008, anche se condivisibili nel
loro obiettivo generale di regolare l'attività e rendere
sostenibile la pesca, rischiano di imporre nuovi e sempre più
insostenibili obblighi ai nostri pescatori che già da anni
vivono una profonda crisi. Per questo io ho votato NO al
provvedimento che oggi l'aula di Strasburgo ha approvato". Lo
dichiara Michela Giuffrida, parlamentare europeo, spiegando il
suo voto negativo alla proposta della Commissione europea che
prevede la trasposizione nell'ordinamento europeo di 28
raccomandazioni dell'ICCAT, la Commissione Internazionale per la
Conservazione dei Tunnidi Atlantici.
"Credo che sia necessario fare molta attenzione quando
prendiamo decisioni così importanti che potrebbero avere gravi
ripercussioni sul settore della pesca - continua Giuffrida -
perché prima di accogliere nuove norme dovremmo essere in grado
di assicurare efficaci tutele. Prima di tutto, in sede di
assegnazione delle possibilità di pesca, gli Stati membri
dovrebbero distribuire equamente le quote nazionali tra i vari
segmenti di flotta, tenendo conto in particolare della pesca
tradizionale e artigianale, evitando dunque gli squilibri nella
distribuzione delle quote tra piccoli pescatori e grandi
armatori monopolisti del mare. In più - sottolinea
l'eurodeputato siciliano - sarebbe necessario predisporre
incentivi per i pescatori che, con notevoli sforzi economici,
impiegano attrezzi da pesca selettivi o che utilizzano tecniche
di pesca con un ridotto impatto ambientale. Terzo, ma non
ultimo, le raccomandazioni dell'ICCAT dovrebbero essere
osservate anche dai Paesi extra europei, con cui condividiamo le
risorse, per evitare che le limitazioni imposte ai nostri
pescatori vengano vanificate dall'operato di chi non è membro
Ue. Servono, in definitiva, controlli efficaci per evitare che i
nostri pescatori siano in una situazione di svantaggio di
competitività. Solo con queste garanzie potranno sentirsi
tutelati - e non vessati - dalle politiche europee.
Il voto contrario di oggi - conclude Giuffrida - è anche un
segnale di opposizione alle ultime decisioni della Commissione
europea in merito alla distribuzione delle quote per il pesce
spada tra Stati Membri che, se confermate, dovrebbero attribuire
all'Italia 3.700 tonnellate, cioè oltre 500 tonnellate in meno
rispetto alla quota attesa".(ANSA).
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Pesca: Ue, Giuffrida (Pd), no a nuovi obblighi per siciliani
'Servono invece maggiori tutele per piccola pesca'