(ANSA) - BRUXELLES, 17 GEN - Le iniziative contro lo spreco
alimentare nell'Ue sono frammentate ed intermittenti, la
Commissione non svolge pienamente il suo ruolo di coordinamento
e "la sua ambizione" sul tema è "diminuita nel tempo". E' quanto
afferma la Corte dei Conti europea nel rapporto dal titolo
"Lotta allo spreco di alimenti: un'opportunità per l'Ue di
migliorare, sotto il profilo delle risorse, l'efficienza della
filiera alimentare".
Secondo la Corte, nonostante il tema sia discusso da anni
nelle istituzioni europee e non solo, l'assenza di una
definizione comune di "spreco alimentare" e di parametri
condivisi per misurarlo, così come la presenza di barriere
amministrative che limitano le possibilità di donazione
ostacolano un'azione coerente e chiara contro lo spreco di cibo
a livello Ue.
Le politiche che dovrebbero interessarsene, come quelle
agricole, della pesca e dell'ambiente, continua la relazione,
non agiscono in modo coordinato. Esistono "mancate opportunità e
potenziali miglioramenti che non richiederebbero nuove
iniziative legislative o più fondi pubblici", ha affermato
Bettina Jakobsen, il Membro della Corte responsabile della
relazione. Che non fa sconti neanche sull'iniziativa più
recente, la piattaforma Ue contro gli sprechi alimentari,
composta da 70 membri tra rappresentanti di paesi Ue,
organizzazioni internazionali e del settore privato, inaugurata
il 29 novembre scorso dal commissario europeo alla salute
Vytenis Andriukaitis.
La piattaforma, secondo Jakobsen, manca il bersaglio: "Ciò
che serve ora è un maggior allineamento delle politiche
esistenti, un miglior coordinamento e il chiaro obiettivo
politico di ridurre lo spreco alimentare". Il rapporto si basa
su audit in cinque Stati membri, tra cui l'Italia, in
particolare la Regione Lazio. Positiva è la valutazione dei
revisori su elementi come le misure dei programmi di sviluppo
rurale dedicate a ridurre gli sprechi e i messaggi educativi che
accompagnano misure Ue come la campagna "frutta nelle scuole".
Ma la relazione stigmatizza la confusione tra data di
scadenza (consumarsi entro) e termine minimo di conservazione
(preferibilmente entro) riscontrata sulle etichette di prodotti
molto simili e gli errori nei dati sulle quantità, i valori e la
destinazione (tra cui la donazione gratuita) dei prodotti
ortofrutticoli ritirati dal mercato in seguito alla recente
crisi dei prezzi. (ANSA).
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Corte Conti Ue denuncia,lotta a spreco alimentare inefficace
Mancano parametri condivisi e politiche non sono coordinate