(ANSA) - BRUXELLES, 6 DIC - Finora la Politica agricola
comune (Pac), "piena di errori strategici, non ha permesso di
mettere a frutto gli oltre 50 miliardi di euro potenziali del
budget stanziato per il 2014-2020. Il 'greening' è stato un flop
e le risorse del secondo pilastro (lo sviluppo rurale) non hanno
raggiunto i giusti destinatari. La burocrazia ha vinto, invece
di snellire le procedure si sono complicate". Così la
Cia-Agricoltori italiani, oggi a Bruxelles per promuovere una
giornata di dibattito e di confronto sul futuro della Pac
post-2020 con i protagonisti della scena politica europea,
intende mettere in guardia sulla necessità "di non sprecare
l'ultima chance per fare crescere l'agricoltura italiana".
La Cia inoltre, considera positiva la proposta 'Omnibus'
sulla semplificazione dell'Esecutivo Ue, ma dal 2020 - dice -
non ci sarà appello: "senza misure per produttori e territori,
nessuno sviluppo per la nostra agricoltura".
Per il presidente Dino Scanavino infatti, nella
regolamentazione post-2020 la ratio deve essere un nuovo
rapporto tra agricoltura e territorio e al suo interno, oltre a
riorganizzare le politiche di sviluppo rurale, e definire nuovi
strumenti per gestire la tensione dei mercati agricoli.
Numerosi gli interventi previsti: dall'eurodeputato Paolo De
Castro, coordinatore del gruppo S&D in commissione agricoltura a
Giovanni La Via, presidente della commissione ambiente del
Parlamento Ue, dal Direttore generale della Pac all'Esecutivo
Jerzy Plewa al presidente delle Organizzazioni agricole e
cooperative dell'Ue (Copa e Cogeca) Pekka Pesonen al presidente
di Eurispes Gian Mari Fara. Franco Sotte dell'Università
Politecnica delle Marche presenterà la ricerca su "La spesa Pac
in Italia". (ANSA).
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Agricoltura: Cia a Ue, Pac più semplice e meno burocratica
Presidente Scanavino, nuova riforma per crescita settore Italia