(ANSA) - BRUXELLES, 21 NOV - Approvato il Piano
per la pesca del pesce spada nel Mediterraneo, che fissa una
quota per il 2017 pari a 10.500 tonnellate. Di fatto entrerà in
vigore un sistema di quote, diminuendone ogni anno, come
avvenuto già per il tonno rosso. La riduzione sarà del 3% dal
2018 al 2022 per ogni anno, per un totale complessivo del 15%.
Lo ha deciso l'assemblea plenaria dell'Iccat, l'organizzazione
internazionale per la conservazione dei tunnidi
nell'oceano Atlantico e mar Mediterraneo in Portogallo. Entro
febbraio 2017 l'Iccat dovrà stabilire uno schema di ripartizione
della quota tra i diversi Paesi dell'Ue.
Il Piano per la ricostituzione di stock di pesce spada nel
Mediterraneo, proposto dall'Esecutivo Ue e accolto dai Paesi
della costa Sud del Mare Nostrum, è un'ancora di salvezza che
l'Unione europea ha contribuito a gettare. Così il commissario
Ue alla pesca Karmenu Vella esprime la propria soddisfazione per
la decisione odierna. Il Piano avrà inizio nel 2017 e si
applicherà - spiega Bruxelles - ''per i prossimi 15 anni con
l'obiettivo di raggiungere il rendimento massimo sostenibile''
per la specie.
Gli altri partner coinvolti in questa attività di pesca
sono Tunisia, Marocco, Algeria, Turchia e Libia, con cui l'Ue
dovrà suddividere il totale ammissibile di catture di 10.500
tonnellate (equivalente alle catture globali del 2015 ndr), che
verranno ridotte gradualmente nei prossimi 5 anni fino a un
massimo del 15%.
L'accordo raggiunto - sottolinea ancora Bruxelles -
migliora anche le misure tecniche e di controllo nel settore.
Questo include l'aumento della dimensione minima per proteggere
il novellame, il controllo della pesca sportiva e ricreativa, la
registrazione e la segnalazione delle catture, l'introduzione di
un regime di ispezioni internazionali e l'invio di osservatori
scientifici. Il piano tiene pure in considerazione le
specificità socio-economici della piccola pesca artigianale in
tutto il Mar Mediterraneo.
''L'Unione europea - ha tenuto a sottolineare il commissario
Vella - detiene una responsabilità speciale per salvare il pesce
spada (la flotta Ue è infatti responsabile di quasi l'80% delle
catture). Lo dobbiamo ai nostri pescatori, soprattutto quelli di
piccole dimensioni. Migliaia di posti di lavoro sarebbero
minacciati se non avessimo trovato oggi un accordo su questo
importante passo''.
In questo processo - ha aggiunto - ''sono stati fondamentali
gli impegni assunti in occasione del seminario ad alto livello
svoltosi a Catania all'inizio di quest'anno e la conferenza
ministeriale tenutasi a Bruxelles lo scorso aprile. Ora abbiamo
posto le basi per la conservazione e lo sfruttamento sostenibile
di questa specie iconica. Non vedo l'ora - ha concluso - di
un'ulteriore cooperazione con i paesi del Mediterraneo al di
fuori dell'Ue per continuare a migliorare la gestione del Mare
Nostrum''.
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Accordo all'Iccat su piano per riduzione pesca pesce spada
Commissario Vella, sarà la salvezza per settore