(ANSA) - BRUXELLES, 18 NOV - "Tutti i vini che prendono il
nome dal vitigno - come Lambrusco, Vermentino, in parte anche il
Sangiovese - rischiano di essere tolti dalla lista dei vini
protetti nell'Ue in quanto la Commissione europea vorrebbe
sostanzialmente liberalizzarli". Lo ha detto all'ANSA Paolo De
Castro, coordinatore per il Gruppo Socialisti e Democratici
della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento
europeo, secondo cui l'Esecutivo Ue sostiene che una cosa é
proteggere un nome con un riferimento geografico - ad esempio
per il Prosecco c'é il comune di Prosecco - mentre diventa
difficile farlo quando non c'e' un riferimento geografico ma il
solo nome del vitigno. Insomma - si interroga Bruxelles - "come
faccio ad autorizzare uno Stato membro che impianta quelle
varietà a chiamare il vino con quel nome?"
"Noi stiamo facendo di tutto per bloccare questo approccio -
assicura De Castro - però non tutti la pensano come noi tra i
Paesi produttori di vino europei".
Etichettatura e aperture di mercato nel settore del vino in
Europa, per l'Italia un comparto economico importantissimo
cresciuto negli ultimi anni grazie a una politica d'esportazione
che potrebbe essere da esempio per altri settori in Italia. Sono
i grandi temi - spiega all'ANSA Herbert Dormann (Südtiroler
Volkspartei) presidente dell'Intergruppo Vino del Parlamento
europeo, affrontati oggi con una numerosa delegazione
dell'Unione italiani vini, guidata dal presidente Domenico
Zonin.
Sull'etichettatura Dormann ha esortato il settore ha
presentare al Bruxelles un proprio progetto di proposta in
quanto teme che quella che verrà presentata dall'Esecutivo Ue
"sarà peggiorativa rispetto a quanto é in vigore oggi". Sulle
apertura di mercato e la concorrenza Dormann é "preoccupato per
gli accordi bilaterali in cui vengono aboliti i dazi sui vini a
scapito dei prodotti Ue. E' il caso del vino australiano e
cileno che possono entrare in Cina a dazio zero". Quanto alla
protezione delle denominazioni e ai rischi che corrono i vini il
cui nome é legato al solo vitigno, Dormann sostiene che "anche
in Italia bisogna capire che posizione assumere. Però, mette in
guardia, dobbiamo essere coscienti del fatto che il nome del
vitigno di per sé non é tutelabile in quanto non si può vietare
a qualcuno nell'Ue di coltivare Lambrusco. Noi dobbiamo puntare
sulla protezione delle denominazioni geografiche tutelabili".
Sul fatto poi che nel recente accordo di libero scambio tra
gli Usa e grandi Paesi del Pacifico come il Giappone non sia
presente la protezione di denominazioni geografiche, Dormann
ammette: "questo non ci piace ma era prevedibile. Gli Usa sanno
però che, se vogliono fare un accordo con l'Ue non dovranno
scendere al di sotto di quanto già concordato con il
Canada".(ANSA).
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Vino: De Castro, in pericolo Lambrusco,Vermentino,Sangiovese
Dormann, etichetta e nuovi mercati prossime sfide