(ANSA) - ROMA, 29 SET - Il Governo conferma il no alla
produzione di formaggi senza latte fresco. A quanto apprende
l'ANSA, l'Italia ha risposto alla Commissione europea
confermando la volontà di mantenere l'attuale normativa
nazionale, che vieta l'utilizzo di latte in polvere negli
stabilimenti di produzione lattiero casearia.
Arriva così la decisione anticipata dal ministro
dell'Agricoltura Maurizio Martina e poi confermata dal premier
Matteo Renzi. Nella risposta indirizzata a Bruxelles il Governo
rileva che la materia non è armonizzata, quindi c'è libertà per
gli Stati membri di avere norme più restrittive rispetto a
quelle Ue. La legge italiana non produce effetti distorsivi
della concorrenza rispetto al mercato del latte in polvere. Non
si limita la circolazione dei formaggi che lo utilizzano e che
siano prodotti in altri Stati membri.
"L'impegno che abbiamo preso è stato rispettato. Si tratta di
una scelta giusta per difendere la qualità dei prodotti lattiero
caseari italiani, in particolare in una fase delicata di mercato
come questa. Abbiamo sempre ribadito il nostro no a passi
indietro sull'utilizzo del latte in polvere per la produzione di
formaggi". Così il ministro Martina raggiunto dall'ANSA.
"Chiediamo invece alla Commissione Ue - continua - di fare un
approfondimento sull'etichettatura dei prodotti derivati dal
latte, per dare informazioni sempre più trasparenti al
consumatore".
"E' stato rispettato il patto salva formaggio italiano
simbolicamente siglato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi
e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina davanti
a 30mila agricoltori della Coldiretti ad Expo dove il premier
aveva "adottato" le specialità casearie tricolori contro il
diktat europeo sul via libera all'utilizzo delle polveri". Così
il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo esprime
apprezzamento per la decisione del Governo di confermare il no
alla produzione di formaggi senza latte fresco alla scadenza
dell'ultimatum da parte della Commissione Europea.
"Una decisione - afferma la Coldiretti - supportata anche
dalla petizione popolare alla quale hanno aderito decine di
migliaia di italiani dopo la mobilitazione degli agricoltori dal
Brennero a Bruxelles fino all'Expo". "La lettera di 'diffida'
della Commissione Europea sull'infrazione n.4170 - continua la
Coldiretti - voleva imporre all'Italia di produrre "formaggi
senza latte" ottenuti con la polvere con il rischio di far
sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni
italiane. Secondo la Coldiretti "si tratta di un inganno per i
consumatori che mette a rischio un patrimonio gastronomico
custodito da generazioni, con effetti sul piano economico,
occupazionale ed ambientale. Con un chilo di polvere di latte,
che costa sul mercato internazionale 2 euro - sottolinea la
Coldiretti - è possibile produrre 10 litri di latte, 15
mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt e tutto con lo
stesso identico sapore perché viene a mancare quella
distintività che viene solo dal latte fresco dei diversi
territori".
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Formaggi senza latte, Italia a Ue conferma il 'no'
Resta normativa salva qualità. Martina, rispettato impegno