(ANSA) - BRUXELLES, 16 SET - Legislazioni molto diverse tra
gli Stati europei e marchi commerciali alimentari sempre più
potenti. Sono alcuni degli elementi su cui il Parlamento europeo
intende agire per affrontare il problema più generale delle
pratiche sleali nella grande distribuzione, dove consumatori e
agricoltori rappresentano l'anello più debole. La questione é
stata discusso a Bruxelles, sia dalla commissione agricoltura
del Parlamento europeo, sia in una tavola rotonda su iniziativa
di Paolo De Castro, coordinatore alla ComAgri per il Gruppo dei
socialisti e democratici.
La prima preoccupazione - ha spiegato De Castro all'ANSA - é
"di carattere legislativo in quanto sarebbe necessario, o
uniformare la legislazione dei vari Stati membri che é molto
diversa, o quantomeno coordinare in testo le politiche europee".
Il secondo aspetto - ha proseguito - riguarda "i marchi
distributivi che sono cresciuti tantissimo nel Nord Europa, fino
a raggiungere il 70%-80% della produzione in alcuni settori:
fenomeno che esiste anche in Italia ma non in quelle
dimensioni". Il fatto - spiega - che un supermercato con un
marchio commerciale sia produttore oltre che distributore, non
lo consideriamo negativo, ma questo ruolo va meglio
regolamentato. A lungo andare studi effettuati mostrano che si
potrebbe arrivare ad una situazione di monopolio, che non
andrebbe a beneficio dei consumatori, oltre a provocare una
riduzione della produzione".
In commissione agricoltura, dove é stato discusso il parere
sulle pratiche sleali dell'eurodeputata irlandese Mairead
McGuinness (Ppe), il deputato Marco Zullo (M5s) ha chiesto "di
aiutare il settore agricolo a resistere contro il potere della
grande distribuzione". (ANSA).
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Alimentare: Ue, pratiche sleali nel mirino del Parlamento
De Castro, alla base legislazione diverse e marchi commerciali