(ANSA) - BRUXELLES, 7 LUG - Associazioni di pescatori italiani
''non possono contestare dinanzi al Tribunale Ue'' un piano
d'azione che prevede misure nazionali per la pesca del pesce
spada. Lo afferma una sentenza pubblicata oggi a Lussemburgo
dallo stesso Tribunale che ''respinge" il ricorso della
Federcoopesca contro la Commissione Ue, ritenendo "che le
condizioni per proporlo non siano soddisfatte''.
Nella causa della Federazione nazionale delle cooperative
della pesca, varie associazioni italiane di pescatori hanno
infatti contestato il piano d'azione adottato dalla Commissione
europea nel dicembre 2013, in collaborazione con le autorità
italiane, per ovviare a quella che Bruxelles considerava una
carenza del sistema di controllo della pesca italiana, in
particolare per il pesce spada. Le misure introdotte vanno dal
rafforzamento del carattere dissuasivo delle sanzioni pecuniarie
per le infrazioni gravi ricorrenti alle dimensioni delle maglie
di pesca; dall'obbligo di dichiarare alcune navi autorizzate a
pescare il pesce spada alla taglia minima per poterlo catturare.
Nella causa, le associazioni di pescatori italiani hanno
ricorso alla nuova possibilità introdotta con il Trattato di
Lisbona, che consente ai singoli di richiedere l'annullamento di
regolamenti che li riguardano direttamente e che non comportano
misure di esecuzione. Nella sua sentenza, il Tribunale Ue ha
però constatato che le condizioni per ricorrervi non erano
soddisfatte in quanto ''la decisione adottata dalla Commissione
europea non modifica di per sé la situazione giuridica dei
professionisti del settore della pesca e che la decisione non
riguarda individualmente le associazioni di pescatori''. (ANSA).
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Ue: Tribunale, no a Federcoopesca contro piano pesce spada
Associazioni pescatori non possono contestare misure nazionali