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Fisco: Ue chiude caso McDonald's, no aiuti da Lussemburgo

Vestager accusa, rispetta regole ma non pagare tasse non è equo

Un McDonald

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'antitrust Ue chiude il caso McDonald's e assolve sia l'azienda che il Lussemburgo, sua sede legale: la non-tassazione di alcuni profitti è in linea con le leggi lussemburghesi e il trattato sulla doppia tassazione Lussemburgo-Usa. Per Bruxelles non c'è quindi stato nessun aiuto di Stato. "Resta il fatto che McDonald's non ha pagato tasse su questi profitti (né in Lussemburgo né in Usa, ndr) e non è come dovrebbe essere dal punto di vista dell'equità fiscale", ha detto la commissaria Margrethe Vestager.

 

"La Commissione ha indagato se la doppia non-tassazione di alcuni profitti di McDonald's fosse il risultato di una cattiva applicazione da parte del Lussemburgo delle sue regole e del trattato fiscale stretto con gli Usa, a favore di McDonald's", perché in tal caso il Granducato avrebbe dato un vantaggio selettivo all'azienda, vietato dalle regole della concorrenza, spiega Vestager. "Ma l'indagine ha dimostrato che il motivo per la doppia non-tassazione è una discrepanza tra le regole fiscali lussemburghesi e quelle Usa, e non un trattamento speciale del Lussemburgo. Quindi il Lussemburgo non ha violato le regole sugli aiuti di stato", ha precisato la commissaria.

 

L'indagine è stata aperta a dicembre 2015, quando la Commissione volle capire perché la sussidiaria del colosso Usa in Europa non pagava le tasse né in Ue né in Usa. Bruxelles ha quindi analizzato due 'tax ruling', o accordi fiscali 'ad hoc', stretti nel 2009 tra il Lussemburgo e McDonald's. Ma oggi ha concluso che sono perfettamente legali. Vestager, che ha però sottolineato l'iniquità della situazione fiscale di McDonald's, ha plaudito il Governo lussemburghese "che ha preso provvedimenti legislativi per affrontare la questione sollevata da questo caso ed evitare simili situazioni in futuro".

 

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