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Pnrr: Regioni Ue, ritardi Italia? Coinvolgere enti locali

Presidente Cordeiro all'ANSA: 'Facilitare uso efficiente fondi'

Vasco Ilídio ALVES CORDEIRO

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Credo che la maggiore partecipazione delle regioni e delle città debba essere considerata come una possibile risposta" ai ritardi nell'implementazione del Pnrr. Lo ha detto il presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Vasco Alves Cordeiro, in un'intervista all'ANSA a margine della plenaria del CdR a Bruxelles, rispondendo a una domanda sui possibili ritardi da parte dell'Italia. "È necessario rendere" gli enti locali "più partecipi in fase di progettazione anche di queste misure straordinarie come il fondo per la ripresa", ha aggiunto. "I piani di ripresa e resilienza hanno un potenziale molto forte ma quello di cui siamo testimoni in questo momento è che dobbiamo fare di più", ha osservato, sottolineando la necessità di "creare maggiori condizioni per un uso efficiente ed efficace dei fondi disponibili".

"Il piano di ripresa dipende molto di più dagli obiettivi che si possono raggiungere" mentre "il successo della Politica di Coesione è valutato dalla capacità di assorbire fondi" h aggiunto Cordeiro sepcificando che "forse si dovrebbe esaminare il funzionamento del piano di ripresa per poter avere una politica di coesione migliore in futuro". Nel ragionare sul futuro della politica di coesione nel periodo successivo al 2027, secondo Cordeiro si dovrebbe "imparare qualcosa dall'esperienza anche di altri strumenti di assistenza finanziaria alle regioni e alle città" che "hanno dimostrato l'importanza di un approccio strutturale a lungo termine degli investimenti e che possono contribuire a promuovere la coesione".

 "Se si vuole per la crisi energetica una soluzione che sia sostenibile, l'approccio è quello della politica di coesione, che fornisce soluzioni a lungo termine, investimenti strutturali in grado di migliorare la situazione" ha spiegato infine Cordeiro, "la tentazione di affrontare solo le esigenze a breve termine è forte", ha ammesso, sottolineando che "tutti noi capiamo che c'è un'emergenza", ma "ci sarà un dopodomani, e in quel dopodomani dobbiamo essere in una forma migliore di quella di ieri".

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