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Dagli eurodeputati richiesta di aumento dei fondi alla coesione

Commissione Parlamento Ue, 'si usino risorse avanzate per affrontare crisi'

Dagli eurodeputati richiesta di aumento dei fondi alla coesione

Redazione Ansa

BRUXELLES - Più fondi alla coesione, che dovrebbe avere almeno lo stesso finanziamento nel nuovo periodo di programmazione ed essere integrata con il Fondo per una transizione giusta di seconda generazione. È la principale richiesta degli eurodeputati per lo sviluppo regionale, in una risoluzione sull'ottavo rapporto sulla coesione adottata con 28 voti a favore e 13 astenuti. Dalla commissione Regi arriva anche il suggerimento di una nuova procedura per evitare ritardi nell'attuazione del programma, nonché l'invito a una maggiore attenzione verso le regioni ultra-periferiche e frontaliere.

Gli eurodeputati sottolineano che la politica di coesione è un investimento a lungo termine nel futuro delle regioni e pertanto non dovrebbe diventare una fonte di finanziamento flessibile per coprire le carenze di bilancio. Perciò invitano la Commissione a usare le risorse restanti del 2021 per coprire l'aumento dei costi dei progetti infrastrutturali finanziati dall'Ue nel settore dell'energia, dei trasporti e del digitale in risposta all'aumento dei prezzi delle materie prime e dei materiali da costruzione.

Allo stesso modo, li eurodeputati chiedono di fornire risorse per l'istruzione e la ricerca in quelle regioni che il rapporto sulla coesione identificava come "stagnanti", tra cui quelle italiane. Infine, si rammaricano che la proposta della Commissione per un meccanismo transfrontaliero per le regioni di confine sia stata bloccata dal Consiglio e invitano a rilanciare questa iniziativa. "La commissione per lo sviluppo regionale ha deciso oggi che dobbiamo mantenere una politica di coesione forte e moderna dopo il 2027. Con questa relazione diamo impulso ai dibattiti sul futuro periodo di finanziamento", ha affermato il relatore Constanze Krehl (S&D) dopo la votazione. La risoluzione sarà votata dall'Eurocamera durante la sessione plenaria di settembre.

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