(ANSA) - BRUXELLES, 17 DIC - Il livello di spesa dei fondi
strutturali europei, che a fine ottobre era pari al 36%, è
"sotto quello del precedente periodo di programmazione 2007-2013
e comporta che sia ancora richiesta ai Paesi membri una maggiore
concentrazione" sul tema. Lo scrive la Commissione Ue nella sua
relazione 2019 sull'implementazione dei Fondi strutturali e
d'investimento europei.
Nonostante sia richiesta un'accelerazione nel loro
assorbimento, dal 2014 (anno di inizio dell'attuale
programmazione 2014-2020) a fine 2018 i fondi hanno permesso in
Europa - secondo i dati forniti nel report - di supportare oltre
1,6 milioni di aziende, creare 300mila nuovi posti di lavoro,
aiutare 26 milioni di persone a formarsi o trovare
un'occupazione, dare accesso alla banda larga a 8,3 milioni di
famiglie e costruire o ammodernare quasi 4mila chilometri di
ferrovie.
Per quanto riguarda l'impatto delle riforme dei regolamenti
introdotte nel 2014, la Commissione ribadisce insoddisfazione
rispetto all'introduzione della norma 'N+3', secondo cui i Paesi
hanno fino a tre anni di tempo per certificare una spesa prima
che le risorse vengano perse. Tale norma "ha ridotto la
pressione per una pronta attuazione del bilancio", scrive
l'esecutivo, che chiede quindi il ritorno dal 2021 alla regola
'N+2', che dava ai Paesi massimo due anni per certificare le
spese.(ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Europa-Regioni: Ue, spesa fondi è indietro, Stati accelerino
Dal 2014 supportate 1,6mln aziende e creati 300mila posti lavoro