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Fondi Ue: Lezzi, eliminare condizionalità macroeconomica

Ministro a Bucarest, 'serve nuova agenda con orizzonte a 7 anni'

Fondi Ue: Lezzi, eliminare condizionalità macroeconomica

Redazione Ansa

ROMA - "La coesione è una politica, anzi la politica fondante della Ue, che deve concorrere a pieno titolo agli obiettivi di una crescita inclusiva e sostenibile. Il meccanismo della condizionalità macroeconomica deve essere eliminato, come sempre richiesto dall'Italia e ora chiesto anche dal Parlamento europeo. Attuare gli obiettivi della coesione è vantaggioso, anche ai fini delle politiche economiche dell'Ue perché significa mettere a frutto il potenziale inespresso delle regioni meno sviluppate". Lo ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi intervenendo alla riunione informale dei ministri responsabili della coesione che si è tenuta oggi a Bucarest, in Romania.

"La politica di coesione nasce con l'obiettivo di aiutare gli stati membri a realizzare investimenti di lungo periodo, che contribuiscano a risolvere le debolezze strutturali di ciascuna Regione. Per essere efficace, deve poter contare su risorse stabili e un orizzonte temporale sufficientemente ampio. Per questa ragione ci siamo espressi contro la proposta di spezzare la programmazione nel 2025, preferendo preservarne l'orizzonte temporale a 7 anni, e sosteniamo la necessità di formulare una nuova agenda. Ad oggi - ha aggiunto il ministro - la definizione degli obiettivi di concentrazione tematica a livello di Stato membro non va nella giusta direzione. La nuova agenda strategica dovrà prevedere la priorità del sostegno alla crescita e la promozione degli investimenti, in particolare le infrastrutture nelle reti di trasporto; l'ambiente, con riguardo in particolare al dissesto idrogeologico; l'edilizia scolastica; le periferie". "Occorre tenere conto delle differenti esigenze delle diverse Regioni e adattare gli interventi alle caratteristiche e ai fabbisogni dei territori. È necessario - ha concluso il ministro per il sud - concentrarsi sull'obiettivo di sviluppare ulteriormente la dimensione sociale, attraverso interventi per l'inclusione sociale e la riduzione delle diseguaglianze".

 

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