Europarlamento

Ong, "la direttiva sul lavoro forzato non risolve il problema"

"Nemmeno il caffè del Parlamento europeo sarà fatto senza sfruttare minori"

Ong, "la direttiva sul lavoro forzato non risolve il problema"

Redazione Ansa

BRUXELLES - "La nuova legge dell'Eurocamera non risolve alcun problema. Nemmeno il caffè che bevono a Strasburgo sarà fatto senza sfruttare il lavoro minorile". È quanto ha spiegato Fernando Morales de La Cruz, a capo dell'organizzazione #zerochildlabour, commentando la nuova direttiva sul lavoro forzato approvata all'ultima Plenaria del Pe. "Ci sono già leggi che tutelano i minori, basterebbe applicarle, non avevamo bisogno di una nuova direttiva", ha spiegato de La Cruz osservando come la direttiva vada a coinvolgere solo le imprese con più di mille dipendenti in un continente, come l'Ue, dove ci sono invece numerosissime pmi. Non solo. Secondo molti Paesi Ue non ha aggiornato le stime dei prodotti che vende e che sono frutto del lavoro minorile.

In una lettera inviata al G7 in vista del summit di giugno, Morales de La Cruz ha spiegato come, "negli ultimi anni, solo il governo italiano ha ammesso quanti bambini lavorano in un Paese del G7" indicando "oltre 300mila sfruttati tra i 7 e i 15 anni". Nella lettera l'attivista chiede ai Grandi del pianeta "di adottare misure radicali ed efficace contro il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani e garantire la proibizione e l'eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, compresi i reclutamenti e l'uso dei bambini soldato, ed entro il 2025 porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it