Europarlamento

L'avvocato della Corte Ue chiede di accogliere il ricorso di Puigdemont

La prima azione legale era stata respinta dal Tribunale europeo

L'avvocato della Corte Ue chiede di accogliere il ricorso di Puigdemont

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il rifiuto dell'ex presidente del Parlamento europeo di riconoscere a Carles Puigdemont e Antoni Comín lo status di eurodeputati deve essere annullato. Queste le conclusioni, non vincolanti, dell'avvocato generale presso la Corte di giustizia dell'Ue, Maciej Szpunar, in merito al ricorso dei due indipendentisti catalani, respinto nel luglio 2022 dal Tribunale dell'Ue, contro la decisione del giugno 2019 dell'allora presidente dell'Eurocamera, Antonio Tajani, di non poterli riconoscere come eurodeputati.

A seguito del referendum di autodeterminazione tenutosi in Catalogna il primo ottobre 2017, le autorità spagnole avevano avviato un procedimento penale contro Puigdemont e Comín, all'epoca rispettivamente presidente e membro del governo autonomo della Catalogna, e successivamente fuggiti dalla Spagna. Contro di loro sono stati emessi dei mandati d'arresto. Puigdemont e Comín si sono poi candidati e sono stati eletti alle elezioni del Parlamento europeo tenutesi in Spagna il 26 maggio 2019.

Con lettera del 27 giugno 2019, il presidente del Parlamento europeo ha informato i due politici catalani che non poteva considerarli come membri del Parlamento europeo poiché i loro nomi non figuravano nell'elenco dei candidati eletti comunicato ufficialmente dalle autorità spagnole. Puigdemont e Comín hanno fatto ricorso al Tribunale dell'Ue che lo ha respinto, considerandolo irricevibile in quanto gli atti del presidente del Parlamento europeo non costituivano atti impugnabili.

Argomenti infondati per Szpunar, secondo cui con il suo rifiuto, l'ex presidente del Parlamento europeo da un lato ha rimesso in discussione i risultati elettorali proclamati ufficialmente, e dall'altro ha attuato la sospensione delle prerogative di Puigdemont e Comín derivanti dal loro status di membri del Parlamento europeo, in violazione del diritto dell'Ue.

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