07. Europarlamento

Case green, Eurocamera alza gli obiettivi, classe D entro il 2033

C'è accordo su emendamenti, eurodeputati al primo voto giovedì 9

Case green, Eurocamera alza gli obiettivi, classe D entro il 2033

Redazione Ansa

BRUXELLES - Classi energetiche più alte da raggiungere entro il 2030 e il 2033 per gli edifici residenziali, cioè la E e la D al posto della F e della E proposte dalla Commissione europea, ma anche più fondi per sostenere le ristrutturazioni energetiche. I gruppi politici dei Popolari (Ppe), Socialisti (S&D), Liberali (Renew), Verdi e Sinistra hanno raggiunto, a quanto apprende l'ANSA, un accordo sugli emendamenti di compromesso sulla proposta di direttiva sulle case green. Il primo voto degli eurodeputati sul testo, più ambizioso di quello di Commissione europea e Consiglio Ue, sarà espresso il 9 febbraio.

"Le tempistiche" previste dall'accordo di compromesso sulle case green in seno al Parlamento europeo rendono la riqualificazione energetica degli immobili "irrealizzabile". Lo ha detto all'ANSA l'eurodeputata Isabella Tovaglieri della Lega, relatrice ombra del testo che sarà votato il 9 febbraio in commissione Industria, indicando che il suo partito è pronto, insieme al governo, a "contrastare la deriva ideologica dell'Eurocamera". "Fermo restando che l'obiettivo è condiviso, l'auspicio è che si arrivi nei negoziati con le altre istituzioni Ue a una posizione più laica" che preveda anche "risorse europee", ha evidenziato. 

L'eurodeputata ha messo in chiaro che l'obiettivo di massima dell'efficientamento energetico degli immobili è ormai definito e la Lega e l'intero governo sono "disponibili" al confronto. Ma, ha evidenziato, "tempistiche" e "risorse" sono le vere "criticità" del compromesso raggiunto dagli eurodeputati, che hanno respinto l'emendamento proposto dal Carroccio per spostare di 5 anni tutte le scadenze (fissate al 2030 e 2033) per la riclassificazione energetica. "E' evidente - ha sottolineato Tovaglieri - che il governo italiano debba aver chiaro che l'obiettivo è comunque ormai tracciato e irreversibile, e che parallelamente sia necessario prevedere un piano di ristrutturazioni e incentivazione che tenda a quell'obiettivo: non si può aspettare o rimandare. Ma se non ci sono le risorse necessarie rischiamo di creare un boomerang soprattutto nei confronti del nostro Paese, che ha un azionariato privato di proprietari di case molto importante". Per rendere la politica Ue "praticabile" servirà, nella visione dell'eurodeputata, rivedere dunque tempistiche e modalità di finanziamento. "E' inutile negoziare più eccezioni" per "dare un contentino", ha spiegato l'eurodeputata, piuttosto serve darsi "un orizzonte temporale più sostenibile" e prevedere "incentivi" europei che, fin qui "non sono stati resi noti". Al contrario, ha aggiunto Tovaglieri, nel testo della direttiva della Commissione europea "è escluso che ci sia un contributo dell'Europa, ma è evidente che una rivoluzione di una portata tale non possa essere scaricata sui governi nazionali".

Il compromesso appoggiato da tutti i gruppi politici ad eccezione di Identità e Democrazia (ID, la famiglia europea della Lega) e dei Conservatori Ue (Ecr) guidati da Giorgia Meloni dovrà essere licenziato anche dalla plenaria del Pe nelle prossime settimane per approdare al tavolo di trattativa con gli Stati membri e la Commissione Ue. La posizione del Consiglio Ue, adottato lo scorso ottobre con l'appoggio anche del ministro Gilberto Pichetto, "è più laica - ha evidenziato Tovaglieri -, ma credo che al trilogo possa essere ancora migliorata".

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