Europarlamento

Mes: Begin (M5S), nessuna spaccatura nella delegazione al Pe

Provvedimento disciplinare per alcuni colleghi non è per questo

Mes: Begin (M5S), nessuna spaccatura nella delegazione al Pe

Redazione Ansa

BRUXELLES - "In più occasioni, alcune ricostruzioni di stampa riconducono il provvedimento disciplinare nei confronti di alcuni europarlamentari del Movimento 5 Stelle a un dibattito interno sull'opportunità di votare sì o no al Mes. Questo è falso, anzi falsissimo". Così in una nota la capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo Tiziana Beghin, che afferma: "Non è mai esistita dunque una spaccatura della delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo sul Mes. È irrispettoso, oltreché fantasioso, pensarlo".

"All'interno della nostra delegazione non c'è mai stato nessun dubbio, nessun tentennamento e nessun cedimento sul Mes - spiega Beghin-. Nessun eurodeputato del M5S non solo non ha mai rilasciato dichiarazione pubbliche a sostegno del Mes, ma non lo ha nemmeno mai sostenuto o votato. L'impegno di tutta la delegazione, nessuno escluso, contro il Mes è sempre stato totale e senza eccezioni. Non voglio entrare nel merito del procedimento disciplinare che riguarda alcuni colleghi: rispetto il lavoro e il giudizio dei probiviri e sono sicura che terminato questo periodo di sospensione i colleghi, ai quali mi unisce un percorso che dura ormai da sei anni, torneranno a essere parte integrante della delegazione. Per evitare fraintendimenti, è bene ricostruire però quanto accaduto, fatti tra l'altro già noti agli organi di informazione", afferma Beghin.

"Il procedimento disciplinare che riguarda alcuni colleghi è scaturito da una violazione reiterata del regolamento interno, causata da votazioni in dissenso rispetto alle decisioni della maggioranza. L'ultima, in particolare, riguardava una risoluzione sulle misure europee di contrasto al Covid: un provvedimento che abbiamo contribuito significativamente a migliorare votando alcuni emendamenti, compreso un richiamo agli Eurobond, ma che tuttavia non era possibile sostenere proprio perché conteneva un accenno al Mes. In quella occasione l'indicazione della maggioranza della delegazione fu l'astensione nel voto finale dell'intero provvedimento, poiché un voto negativo sarebbe stato letto come contrario agli Eurobond, strumento che invece sosteniamo da sempre, e come un segnale contro l'Italia che in quel momento necessitava di sostegno, responsabilità e unità". 

 

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it