Europarlamento

Elezioni Estonia, boom sovranisti ma vince centro-destra

Si prevedono difficili negoziati per escludere i nazionalisti

Kaja Kallas

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Estonia vira a destra con la vittoria della destra liberale e un boom dei sovranisti. Il partito riformista di opposizione guidato dall'ex europarlamentare Kaja Kallas, ha ottenuto il 28,8% dei consensi battendo il Partito centrista del premier uscente Juri Ratas che si è dovuto accontentare di un secondo posto con il 23,1% dei consensi. Ma la vera novità è rappresentata dalla formazione euroscettica Ekre che si è piazzata terza con un bel 17,8% raddoppiando i consensi rispetto alle elezioni del 2015, come prevedevano i sondaggi. Un risultato che apre la strada a difficili negoziati fra i partiti con l'obiettivo di escludere Ekre dal governo e relegarlo all'opposizione.

Kallas, che potrebbe diventare la prima premier donna del Paese - sarebbe infatti intenzionata a stringere alleanza con altre tre o quattro formazioni escludendo di fatto gli euroscettici. In dichiarazioni all'Ap il leader di Ekre, Martin Helme, si dice convinto che il risultato delle urne "sia dovuto al fatto che l'Estonia non è diversa da quasi tutti gli altri paesi in Europa dove c'è una seria richiesta pubblica da parte dei partiti politici di schierarsi contro l'agenda globalista".

Helme propone un referendum per l'uscita di Tallinn dalla Ue e una rigida politica sui migranti, e il suo successo - secondo analisti - sarebbe in linea con quello di altri Paesi Ue, dalla Polonia all'Ungheria, dalla Francia all'Italia, che hanno premiato i partiti populisti e nazionalisti. Il voto in Estonia ricorda da vicino quanto accaduto in Svezia quando dopo mesi di complessi negoziati si era messo fine allo stallo politico seguito alle elezioni dando vita ad una coalizione che arginò l'estrema destra dei Democratici Svedesi.

 

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