Europarlamento

Fondi Ue: Eurocamera, stop austerity e 'punizioni' per cittadini

Non passa condizionalità macroeconomica, voto bipartisan italiani

Fondi Ue: Eurocamera, stop austerity e 'punizioni' per cittadini

Redazione Ansa

STRASBURGO - L'Eurocamera respinge il blocco dei fondi Ue per i Paesi che non rispettano le regole di bilancio. L'articolo 15 del testo sul regolamento per la coesione post-2020, che avrebbe introdotto il controverso principio della condizionalità macroeconomica, è stato infatti bocciato dalla maggioranza dell'aula a Strasburgo. A contribuire ad affossare la norma anche il voto bipartisan degli eurodeputati italiani contro l'austerità.

Gli europarlamentari del Pd e dei cinquestelle hanno rivendicato l'esito del voto. "Grazie al contributo di tutto il gruppo S&D siamo riusciti a far valere le ragioni del territorio e dei sui cittadini", ha affermato l'eurodeputato Pd Andrea Cozzolino. "Ha vinto l'Italia, hanno vinto i cittadini, i fondi europei per i territori più in difficoltà sono salvi", ha commentato l'europarlamentare M5S Rosa D'Amato. Quattro i gruppi politici che hanno presentato emendamenti contro l'articolo 15 del testo: il gruppo dei Socialisti e dei democratici (S&D), Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (Efdd), Sinistra Unitaria Europea (Gue/Ngl) ed Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf). Gli emendamenti per cancellare la norma sono poi stati accorpati in un voto comune, che ha approvato a maggioranza (372 voti a favore, 300 contrari e tre astensioni) la cancellazione della regola sul blocco dell'erogazione dei fondi europei a quei Paesi che non rispettano gli obiettivi concordati con Bruxelles per i conti pubblici, in particolare deficit e debito.

Il voto degli italiani contro l'austerità è stato bipartisan. Hanno votato per cancellare la norma gli eurodeputati Pd e del M5S, i leghisti, la maggioranza degli europarlamentari di Forza Italia, gli eurodeputati italiani dei Conservatori Ecr e quelli della galassia alla sinistra del Pd. Ma la battaglia continuerà ora in sede di trattative tra Consiglio, Parlamento e Commissione (il cosiddetto trilogo). "La questione non si esaurisce con il voto di oggi", ha avvertito infatti la correlatrice del testo, la socialdemocratica tedesca Constanze Krehl, secondo cui "il Consiglio ripresenterà il tema durante i negoziati" interistituzionali. Intanto sono arrivate le prime reazioni dai territori. "Questa è una vittoria per le regioni, per l'Europa e per i cittadini che sono poi i veri beneficiari dei fondi di coesione", ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Plauso anche dal Comitato europeo della Regioni (CdR): "Il Parlamento Ue mostra di essere più vicino ai cittadini" di quanto non facciano le altre istituzioni.

 

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